Si è recentemente conclusa con successo l'operazione "Delta del Po", condotta dal Reparto Operativo Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali del Raggruppamento Carabinieri CITES, con il supporto dei Nuclei Carabinieri CITES di Venezia e Verona. L'attività durata due giorni ha portato al deferimento alle Procure della Repubblica di Padova e Venezia di sei persone, e tre alla Procura di Rovigo, per l'esercizio della caccia con mezzi non consentiti e attività venatoria da natante non ancorato. Inoltre, sono stati sequestrati 10 fucili, 50 uccelli morti , 1 imbarcazione e 5 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico.
Un significativo contributo è giunto dalla polizia metropolitana di Venezia e dalla polizia provinciale di Rovigo, oltre alla preziosa collaborazione delle associazioni ambientaliste CABS e LIPU. L'operazione, che si svolge con cadenza annuale, mira a reprimere fenomeni di bracconaggio nell'area del Delta del Po e nella Laguna di Venezia, territori che rientrano nella Rete Natura 2000. Queste zone sono tra le più cruciali aree umide a livello internazionale per la conservazione degli uccelli acquatici, che vi sostano, si riproducono e svernano dopo lunghe rotte migratorie.
Diverse perquisizioni, inoltre, hanno portato a numerose sanzioni amministrative per il superamento del numero del carniere e per l'utilizzo di munizioni al piombo, che un recente regolamento europeo ha chiesto di bandire all'interno delle zone umide perché altamente tossiche per gli animali e l'ambiente. Le violazioni penali e gli illeciti amministrativi sono stati riscontrati all'interno delle aree lagunari e delle aziende faunistiche venatorie private.
Il Delta del Po è uno dei sette "black spot" individuati dal "Piano d'Azione Nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici", che rappresentano punti critici del bracconaggio italiano. In queste zone, infatti, numerosi militari del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari sono spesso coinvolti in specifiche campagne antibracconaggio, che puntano a tutelare il patrimonio avifaunistico e naturalistico del nostro paese.
Questa operazione e l'impegno congiunto tra le forze dell'ordine e delle organizzazioni ambientaliste nel contrastare il bracconaggio e proteggere la ricca biodiversità delle aree umide del Delta del Po e della Laguna di Venezia, dimostrano che il bracconaggio, da nord a sud, è purtroppo una piaga ancora lontana dall'essere debellata. Operazioni come questa sono un passo avanti nella salvaguardia delle preziose risorse naturali italiane e nella promozione di una coesistenza sostenibile tra l'uomo e la fauna selvatica.