Due pensioni per cani abusive con box fatiscenti e animali lasciati tra le loro feci sono state scoperte a Cerignola in provincia di Foggia e sono state denunciate alla Procura da Stop Animal Crimes. Il movimento animalista e ambientalista di denuncia dei crimini contro gli animali, ancora una volta cerca di portare la vicenda sotto i riflettori dei media «forse l’unico modo perché chi deve fare qualcosa, magari decide di farlo» dice Antonio Colonna a Kodami, autore di oltre mille interventi insieme alle Forze dell’Ordine, compresa la prima perquisizione nel lontano 2011 che ha aperto le porte dei 5 capannoni di Green Hill e la liberazione di 2500 Beagle.
«Quando siamo andati a Cerignola, in seguito all’ennesima segnalazione di volontari, quello che abbiamo scoperto è stata la drammatica conferma di come in ancora molte aree d’Italia i cani vengano considerati semplicemente oggetti su cui lucrare, anche con molta fantasia, in questo caso. La prima struttura visitata, infatti, è una sorta di pensione dove i privati lasciano i propri cani pagando, senza ricevuta, 50 euro al mese e 10 al giorno per inesistenti volontari che dovrebbero prendersi cura degli animali – continua Colonna entrato personalmente nella struttura fingendosi un pet mate in cerca di informazioni – Ma altro che pensione, i tanti cani sono detenuti in box fatiscenti, con cucce in mattoni, senza coibentazione, tra lamiere sporgenti e proprie feci, secchi di acqua e coperture obsolete».
La gestione della struttura è decisamente “innovativa” e, ovviamente, fuori da ogni normativa di qualsivoglia natura: «Il cane viene lasciato lì e, in pratica, viene seguito dal suo pet mate quando può. Addirittura alcuni segnalanti affermano che talvolta i cani vengano lasciati soli per giorni. Quindi in pratica non si paga la pensione dei cani, anche perché non c’è nessuno che li segua, ma del box. Una vera e propria novità nel settore».
Sembra che in passato le Autorità sanitarie abbiano eseguito un sopralluogo, ma nulla deve essere cambiato evidentemente: «Non che ci sorprenda più di tanto, considerato che registriamo continuamente sopralluoghi privi di efficienza dove accertare reati, soprattutto maltrattamento animale, è diventato un miracolo e dove l’abusivismo cresce alla luce del sole. In un'altra struttura, molto più primitiva se così si può dire, abbiamo trovato un’altro soggetto che presso la sua masseria in periferia, ha suddiviso il proprio cortile in piccoli spazi divisi da pedane di legno con una specie di cuccia all’interno di ognuno. Basti guardare la struttura e i cani ospitati per comprendere la gravità di questa realtà».
La denuncia da parte del Movimento è stata opportunamente presentata alla Procura della Repubblica di Foggia: «Abbiamo denunciato le due persone per esercizio abusivo di professione e maltrattamento, allegando il materiale audio video realizzato, quindi abbiano anche trasmesso al Sindaco di Cerignola una istanza di sgombero e demolizione delle aree in questione con restituzione degli animali ai legittimi umani previa verifica della presenza del microchip, un altro tabù tutto italiano».
Secondo Colonna «è sempre la stessa storia, gli ostacoli a una reale osservanza delle leggi a difesa degli animali sono sempre gli stessi e cioè indifferenza, superficialità e disinteresse spesso anche da parte di chi deve accertare che difficilmente riconosce il maltrattamento e quindi si limita a dare solo delle prescrizioni. Cosa che limita fortemente anche le Forze dell’Ordine, che senza il reato hanno le mani legate sui possibili sequestri. E quando riescono a farli, il paradosso è che gli animali la maggior parte delle volte, vengono lasciati in custodia agli indagati perché i sindaci non vogliono prendersi carico delle spese di mantenimento e perché le strutture sono sovraffollate».
«Purtroppo, ancora una volta, registriamo una realtà che di tutela animale non ne vuole sapere, ma anche di rispetto delle leggi dello Stato in via generale. Tanto per restare in tema, sempre a Cerignola, un mese fa abbiamo segnalato alla Polizia Locale la presenza di cani padronali detenuti a catena che come cucce avevano un bidone e a distanza di un mese non è cambiato praticamente nulla. Ora vedremo quali risposte darà il Sindaco visto che per legge il responsabile del benessere animale e relativa osservanza delle norme in materia e la Procura in merito alle attività illecite segnalate. Non ci aspettiamo, però, grandi sorprese».