È di 12 persone denunciate il bilancio del blitz anti bracconaggio portato a termine dai Carabinieri Forestali in diverse località piemontesi nelle province di Torino, Vercelli e Biella. L’operazione dei militari, nello specifico, era finalizzata alla verifica del rispetto delle norme in materia di protezione della fauna e di prelievo venatorio.
I cacciatori denunciati sono stati sorpresi mentre utilizzavano richiami elettroacustici e stavano abbattendo uccelli per i quali non è consentita l’attività venatoria. Sia gli strumenti di richiamo che gli esemplari abbattuti sono stati sequestrati. I controlli dei Carabinieri, inoltre, hanno riguardato anche aziende faunistico-venatorie nel Biellese e nel Vercellese e sono stati eseguiti dal nucleo Cites insieme al comitato Cabs (Committee Against Bird Slaughter) contro l’uccellagione.
A Torino, invece, nel parco provinciale Tre Denti Freidour di Cumiana, una pattuglia dei Carabinieri Forestali di Pinerolo hanno individuato un cacciatore che, appostato tra le rocce, stava utilizzando un’arma pronta all’uso fuori dal fodero e senza gli inserti ad alta visibilità obbligatori per legge.
L’operazione in terra piemontese è solamente l’ultima di un un lungo elenco. Sulle Prealpi Lombardo-Venete a fine novembre sono state denunciate 123 persone per un maxi sequestro di oltre 3.500 uccelli. Trovati anche 1.338 dispositivi di cattura illegale, 75 fucili e 4.055 munizioni. Un altro blitz è stato messo a segno nel Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina, dove sono stati sequestrati fucili e puntatori laser con la successiva denuncia di dieci cacciatori.
Sempre a fine novembre dal Delta del Po è arrivata la denuncia del Wwf di Rovigo contro il bracconaggio. La zona, infatti, è considerata hotspot per i bracconieri con una vera e propria strage di uccelli migratori e pesci con l’uso di strumenti e munizioni proibite.
Nel solo mese di dicembre su Kodami abbiamo testimoniato il ferimento di due poiane per mano dei bracconieri a Genova e a Roma, mentre a Catania i cacciatori di frodo hanno catturato illegalmente quattro uccellini e, infine, in Sardegna sono state smantellate centinaia di trappole.
Il tutto a dimostrazione di un fenomeno sempre tristemente presente nel nostro Paese, specie tra l’autunno e l’inverno, quando i movimenti migratori spingono numerose specie verso le destinazioni calde dove trascorrere i periodi freddi dell’anno.