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24 Aprile 2021
14:00

Blefarite nel cane e nel gatto: cause, sintomi e cura

La blefarite è un’infiammazione delle palpebre piuttosto frequente sia nel cane che nel gatto. Può essere causata da diversi fattori, come parassiti batteri o funghi. Può anche causare l'insorgenza di neoplasie di varia natura. La terapia varia a seconda della causa che ha determinato la malattia.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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La blefarite è un’infiammazione delle palpebre che può verificarsi con una certa frequenza sia nel cane che nel gatto e spesso si accompagna a congiuntivite. Le cause possono essere di varia natura (parassitaria, batterica, fungina). Inoltre, è possibile l’insorgenza di neoplasie di varia natura a livello palpebrale. La terapia varia in funzione della causa che ha determinato la blefarite

Che cos’è la blefarite

Le palpebre sono due (superiore ed inferiore) sebbene nel cane e nel gatto è altresì presente una struttura anatomica detta terza palpebra o membrana nittitante presente nell’angolo dell’occhio. Le palpebre sono considerate degli annessi cutanei del globo oculare costituite esternamente da cute molto sottile, che si continua internamente con la congiuntiva e da ciglia. Sono inoltre provviste di ghiandole (ghiandola di Meibomio) che elaborano un secreto lipidico che evita la facile evaporazione del film lacrimale. Hanno prevalentemente funzione protettiva e di distribuzione delle lacrime sulla superficie esterna dell’occhio. La blefarite è un’infiammazione delle palpebre.

Le cause della blefarite nel cane e nel gatto

Le cause della blefarite, sia nel cane sia nel gatto, possono essere diverse. A livello palpebrale si possono localizzare parassiti cutanei quali acari della rogna sarcoptica (Sarcoptes e Notoedres), rogna demodettica (Demodex) e, nel cane, parassiti intracellulari quali Leishmania. Oltre a cause parassitarie, sia nel cane che nel gatto infezioni fungine sostenute da Microsporum o Trichophyton possono causare blefarite.

Molte malattie immuno-mediate possono essere la causa dell’infiammazione palpebrale. Tra queste ricordiamo varie forme di pemfigo (volgare, eritematoso etc.), pemfigoide e Lupus.

Nel gatto in particolare si può verificare la localizzazione del granuloma eosinofilico a livello palpebrale in particolare della terza palpebra.

Tipologie di blefarite

La blefarite batterica può essere l’estensione di un’infiammazione generalizzata della cute sostenuta da batteri Staphilococchi (piodermite) e nel cane più frequentemente si riscontra nei soggetti giovani. La blefarite batterica può riguardare anche la terza palpebra. Le ghiandole palpebrali, possono essere sede di infiammazione batterica e quando l’infiammazione riguarda il follicolo pilifero e la ghiandola annessa si parla comunemente di orzaiolo. Nel caso in cui è coinvolta la ghiandola di Meibomio con occlusione del suo dotto escretore si verifica una condizione nota come calazio.

Forme di dermatite allergica possono coinvolgere la cute palpebrale quali manifestazioni di allergia a farmaci, alimenti o reazioni avverse.

Le blefariti congenite si verificano a seguito di malformazioni (entropion, ectropion) o per presenza di ciglia in posizione anomala (distichiasi).

Le palpebre possono essere sede di neoplasie. Tra le più frequenti ricordiamo l’istiocitoma, tumori cutanei melanocitici, localizzazione di mastocitomi e carcinoma squamocellulare

Sintomi di blefarite nel cane e nel gatto

Gli animali affetti da blefarite hanno le palpebre ingrossate, arrossate e lacrimazione abbondante che può rendere le palpebre appiccicose. Se la blefarite è di origine parassitaria potrà essere presente anche prurito cutaneo intenso. Tipico aspetto di “cane con gli occhiali” si presenta negli animali affetti da Leishmaniosi per l’infiammazione della cute e palpebrale e la presenza di forfora.  Nelle forme di blefarite batterica si noterà scolo purulento e se l’infiammazione riguarda le ghiandole annesse si potrà osservare una tumefazione in corrispondenza della sede. Quando l’infiammazione colpisce la terza palpebra questa tenderà ad ingrossarsi e sporgere sulla superficie. Infine, la presenza di tumori può manifestarsi con lesioni espansive di varia grandezza o con lesioni ulcerative.

Diagnosi e cura della blefarite

La diagnosi è clinica e il medico-veterinario curante sarà indirizzato dalla concomitante presenza o meno di affezioni sistemiche che possono coinvolgere anche questi annessi cutanei.

La terapia della blefarite dipende dalla causa. Il medico veterinario curante prescriverà terapia antiparassitaria se la blefarite è causata da parassiti. Farmaci antibiotici saranno utili per curare le blefariti batteriche. Se la blefarite è la conseguenza di malattie allergiche e/o immuno-mediate il medico veterinario prescriverà le cure più opportune per risolvere la condizione generale. La presenza di neoplasie richiede un approccio specialistico ed una diagnosi istologica.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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