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16 Febbraio 2024
17:32

Birba, la cagnolina che vive da 6 anni chiusa in un recinto: storie di adozioni inconsapevoli

Birba è una cagnolina di 6 anni che ha trascorso tutta la sua esistenza all'interno di un recinto. Le volontarie che si stanno occupando di lei, lanciano un appello affinchè qualcuno possa adottarla e accoglierla nella propria vita.

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Birba è una meticcia di 6 anni, dal mantello color del miele e dagli occhi color della nocciola, un’adulta ma rimasta cucciola nell’animo, sognatrice di una vita diversa da quella che finora ha condotto.

La sua è una storia di un’adozione inconsapevole, come ne esistono tante purtroppo in tutto il mondo, e della vita distrutta di una cagnolina che da sempre trascorre i suoi giorni rinchiusa in un recinto di pochi metri quadrati, sognando la libertà e l’amore di una famiglia.

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A raccontare la sua storia a Kodami sono le volontarie Lav, della sezione Sciacca, in provincia di Agrigento, che si stanno occupando di Birba, nell’attesa che possa arrivare per lei un’adozione.

«La richiesta di aiuto per la situazione di Birba ci è giunta da una persona che in verità non ha nessun legame con lei, perché si tratta di un operario che lavora presso una ditta adiacente al recinto in cui vive la cagnolina – racconta a Kodami la volontaria Silvana Fazio – del suo umano di riferimento, nella vita di Birba, sono rimaste solo le tracce dei dati sul microchip, perché a quanto pare da tempo non si occupa più della sua gestione. Alcuni operai che lavorano accanto al box di Birba però la accudiscono da anni e ora ci chiedono aiuto affinchè possa iniziare a vivere una vita più degna, non limitata dal perimetro di un box fatiscente».

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Un’intera esistenza trascorsa dentro un recinto, su un pavimento di cemento e ciottoli di pietra, con una cuccia di legno affianco e qualche ciotola di alluminio, che viene riempita di tanto in tanto soltanto dagli operai della ditta. Questa è la vita per Birba, che ogni giorno si sveglia solo per un unico motivo: aspettare il suo amico operaio che le porta il cibo e le concede qualche carezza veloce.

Purtroppo, ancora oggi, molte persone adottano cani e gatti con leggerezza, spinte più dal desiderio di avere un animale da coccolare che dalla consapevolezza delle immense responsabilità che comporta la condivisione di una vita con un essere vivente e senziente.

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«Il cane è un animale sociale per natura e pensare di relegarlo in una condizione di perenne isolamento, senza la possibilità di passeggiare e di conoscere il mondo fuori da un recinto, è crudeltà – continua Fazio – molte persone decidono di adottare senza riflettere profondamente e poi quando l’animale cresce o determinate condizioni di vita cambiano, li abbandonano. Una ciotola piena e una cuccia di legno non sono dimostrazioni di amore per Birba, perché lei avrebbe bisogno di molto altro, che stiamo cercando di farle avere con un’adozione».

Le adozioni inconsapevoli, attuate con leggerezza e senza un'adeguata riflessione sull'importanza di tale gesto, spesso conducono inevitabilmente agli abbandoni, per una diversità di motivi. E purtroppo il fenomeno non sembra arrestarsi ancora oggi.

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C’è ad esempio chi, trovandosi di fronte alla pupù dell’animale adottato, si rende conto di non aver considerato che tali situazioni si sarebbero manifestate concretamente, richiedendo la deiezione e raccolta delle feci. Altri, solamente dopo l'adozione, si rendono conto delle esigenze dell'animale, come il bisogno di uscire, di fare lunghe passeggiate o correre, comprendendo che soltanto coccole e grattini non sono sufficienti a garantirgli la felicità. Vi sono anche coloro che si rendono conto, solo dopo che l’animale è arrivato in casa, di non essere pronti a condividere la propria vita e a pianificare le vacanze o gli impegni quotidiani considerando la presenza di un essere vivente che dipende interamente da loro.

Insomma, una serie di considerazioni su cui pochi ancora oggi riflettono e che poi inevitabilmente condannano le esistenze di molti animali, che si ritrovano ad essere isolati, come nel caso di Birba, o abbandonati sulle strade come purtroppo viene registrato in migliaia di altri casi.

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«Abbiamo conosciuto Birba e possiamo affermare che è una cagnolina amorevole, dolcissima, pacata e ancora desiderosa di scodinzolare per la gioia, nonostante 6 anni di solitudine – conclude Fazio – accanto al suo box vivono alcuni gatti liberi con cui lei interagisce serenamente e da pochi giorni le stiamo facendo indossare la pettorina, per abituarla ad un nuovo modo di vivere. Per lei cerchiamo qualcuno che abbia voglia di adottare un cane adulto con il cuore di un cucciolo, perché Birba non ha mai scoperto cosa è il gioco e l’amore vero. Speriamo che qualcuno possa arrivare e che lei possa abbandonare per sempre il suo recinto, conoscendo la vita vera fuori dalla prigione».

Per informazioni sull’adozione di Birba contattare il numero 3920187955

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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