Se n’è andata l’ultimo giorno del 2021 a 99 anni, gran parte dei quali passati sotto i riflettori a far ridere, sorridere e riflettere il pubblico. Quello che non tutti sanno di Betty White, però, è il grande amore che aveva per gli animali e l’impegno profuso per conoscerli meglio e tutelarli.
L’iconica comica americana ha investito tempo, energie e denaro in diverse associazioni e realtà che si battono per i diritti degli animali. Un amore che, come lei stessa ha dichiarato, le è stato tramandato dai genitori. «Mio padre e mia padre erano grandissimi appassionati di animali, e sono loro eternamente grata per avermi passato questa passione», aveva scritto nell’introduzione del suo libro uscito nel 2011, “Betty & Friends”.
White in gioventù ha persino preso in considerazione l’idea di diventare guardia forestale o guardiana in uno zoo, ma se il sogno di guadagnarsi da vivere lavorando con gli animali è stato accantonato in favore di Hollywood, la passione è rimasta e si è tramutata in volontariato, beneficenza e la volontà di sensibilizzare e informare sul tema il suo pubblico. Ed è proprio alla luce di questo impegno così concreto e costante che le associazioni che hanno reso omaggio all’attrice, salutandola con affetto, sono state moltissime.
A livello lavorativo, White già nel 1970 creò una serie intitolata “The Pet Set”, nuovamente andata in onda nel 2021 con il titolo “Betty White’s Pet Set”, i cui episodi iniziavano tutti, senza eccezioni, con la presentazione di un animale domestico e poi dell’umano di riferimento, a prescindere dalla fama e della notorietà: da Burt Reynolds a Mary Tyler Moore passando per Carol Burnett, tutti gli ospiti della serie venivano dopo gli animali, che diventavano il focus dello show: attraverso personaggi famosi White affrontava temi come la cura e la tutela di tutti gli animali, anche della fauna selvatica.
Dallo zoo di Los Angeles al centro per l'ippoterapia
Testimonial e supporter di numerose campagne e iniziative a sostegno del mondo animale e a tutela della biodiversità, White nel corso degli anni ha sostenuto attivamente diversi zoo, in particolare quello di Los Angeles, entrando a far parte in modo attivo attraverso la no-profit Greater Los Angeles Zoo. Per 40 anni ne è stata fiduciaria e presidente, iniziando come volontaria già nel 1966 quando la struttura ha aperto i battenti, e ha sempre sostenuto la missione educativa e conservativa degli zoo: «Sono cambiati moltissimo nei giorni nostri – disse firmando una lettera aperta da parte del Los Angeles Zoo – Il nostro zoo ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone sulla diminuzione delle specie selvatiche prima che sia troppo tardi, un messaggio che è possibile far passare soltanto se si consente di vedere queste creature vive e da vicino».
White è stata anche una fervente sostenitrice e storica testimonial di American Humane, un’organizzazione in cui ha militato per più di 60 anni. Fondata nel 1877 come prima organizzazione umanitaria nazionale del paese, l’associazione si pone come obiettivo di garantire la sicurezza, la salute e il benessere degli animali e promuovere e coltivare i legami tra animali e umani. White ha più volte spiegato che con il suo lavoro di attrice ha potuto seguire da vicino il lavoro dell’organizzazione e avere conferma dell’impegno nel tutelare gli animali impiegati sui set attraverso il programma (e la certificazione) “Nessun animale è stato ferito”.
«Betty White è un'instancabile e devota sostenitrice del benessere degli animali e siamo orgogliosi di onorarla con questi due premi speciali – aveva detto il presidente e ceo di American Humane, Robin Ganzert, riconoscendo all’attrice la National Humanitarian Medal e il Legacy Award per l’impegno nel proteggere gli annali – Betty è un'ispirazione per me personalmente, per tutti all'American Humane Association e per milioni di amanti degli animali in tutto il mondo».
«Riflettendo i nostri valori fondamentali di compassione, cura e speranza, Betty si è dedicata alla protezione e al miglioramento della qualità della vita degli animali in tutto il mondo – è stato il commento di American Humane alla notizia della sua morte – È sempre stata un fenomeno unico nel suo genere, e siamo onorati di averla conosciuta e di aver lavorato con lei per così tanto tempo nel corso della sua vita davvero straordinaria. A nome dei milioni di animali di cui hai toccato la vita, grazie, Betty. Non sarai mai dimenticata».
Un’altra associazione con cui Betty White ha collaborato per lungo tempo è il BraveHearts Therapeutic Riding and Educational Center, una struttura specializzata in ippoterapia. Nel centro, sede del più grande programma che fornisce assistenza con i cavalli ai veterani statunitensi, viene usata l’equitazione per aiutare adulti e bambini ad affrontare problemi medici di varia natura. L’attrice, amica intima di un membro del consiglio direttivo, conobbe da vicino questa realtà e decise di “adottarla”, organizzando raccolte fondi e sostenendola con donazioni, incontrando sia potenziali sostenitori sia il personale e i fruitori del centro.
«Che onore aver trascorso del tempo insieme, con le tue visite alle nostre fattorie e tutto il tuo supporto ai nostri cavalli e programmi. Sarai sempre amata e ricordata come ambasciatrice. Il tuo amore per noi era palpabile. Ci mancheranno le tue risate e la tua gentilezza, sempre, cara Betty – hanno scritto dalla clinica – Sei un angelo ora per alcuni membri del nostro branco già lassù, che erano sicuramente ad aspettarli per farsi amare di nuovo. Amore e gratitudine infinita sempre, dolce Betty».
Il sostegno alla Guide Dogs for Blind e all'associazione che si batte contro i maltrattamenti sugli animali
White è stata una grande sostenitrice anche della Guide Dogs for the Blind, una no profit che si occupa principalmente della formazione di cani guida per ciechi. L’attrice l’ha supportata per 30 anni, organizzando eventi e raccolte fondi per finanziarne i programmi, e proprio da questa associazione ha adottato un Golden Retriever, Pontiac, diventato suo compagno di vita.
Pontiac aveva dovuto interrompere il suo addestramento come cane guida e White decise di adottarlo pur non avendo bisogno di assistenza specifica: «Siamo molto tristi nell’apprendere della morte di Betty White. Abbiamo amato e ammirato la passione di Betty per gli animali, il suo incredibile senso dell'umorismo e la sua sfacciataggine e la sua generosità di spirito – è stato il saluto della GDB – Betty è stata una cara amica, devota sostenitrice e ambasciatrice dal 1986. Le saremo per sempre grati per i numerosi contributi alla nostra missione».
Tra le altre associazioni sostenute da White c’è poi l’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals (Aspca), l’associazione fondata nel 1866 da Henry Bergh per combattere e prevenire il maltrattamento animali negli Stati Uniti: «Oltre al suo status leggendario di attrice, comica e produttrice, Betty White ha dimostrato un impegno permanente nell'aiutare gli animali bisognosi, compreso il supporto dedicato ai rifugi locali, promuovendo e proteggendo ferocemente gli interessi degli animali nei suoi progetti di intrattenimento e adottando personalmente molti animali salvati – ha detto Matt Bershadker, presidente e di Aspca – Betty è stata una sostenitrice costante e compassionevole degli animali vulnerabili in tutto il Paese, e ci mancherà molto».
L'amore per i lupi e la nascita dell'Endangered Wolf Center
L’impegno di Betty White per gli animali non si è fermato soltanto ai cani, però. L’attrice aveva un debole anche per i lupi, ed è anche grazie a questo amore che nel 1971 è nato l’Endangered Wolf Center, un centro che si occupa di specie di canidi in estinzione o in pericolo, come il lupo grigio messicano, sviluppando programmi per reintrodurli in natura: «Betty è stata la persona che mi ha fatto concentrare sui lupi», ha raccontato Carol Perkins, moglie dello zoologo Marlin e con lui fondatrice del centro. Perkins incontrò White all’inizio degli anni ’60, e l’attrice le inviò un libro sui lupi che tracciò la via. Agli inizi degli anni Duemila fu sempre White a lanciare un’iniziativa finalizzata a sensibilizzare le persone sulle sorti dei lupi, “Puppy Naming Club”: l’invito era a dare un nome ai nuovi nati, sostenendo il lavoro dell’associazione. Nel 2005 lei stessa scelse il nome per un cucciolo maschio, chiamandolo Perkins in onore di Martin, morto qualche anno prima.
«Siamo profondamente rattristati nell’apprendere della morte di Betty White – hanno scritto dal centro – Come membro fondatore del nostro Puppy Naming Club e cara amica dei fondatori dell’Endangered Wolf Center Marlin & Carol Perkins, Betty White ha lasciato una bellissima eredità di difesa degli animali».