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14 Settembre 2024
21:00

Benessere dei polli da carne: Essere Animali boccia i supermercati italiani

L'associazione Essere Animali ha pubblicato le pagelle che raccontano l’andamento delle conversazioni che l’associazione ha avviato nel 2022 con i principali supermercati italiani sugli standard di allevamento dei polli per la produzione di carne. I voti non superano il 5.

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I supermercati italiani non sono sufficientemente trasparenti e collaborativi sul piano della tutela dei polli allevati dai loro fornitori. A rilevarlo è una nuova analisi di Essere Animali, associazione in prima linea per la difesa degli animali sfruttati dall’industria alimentare che oggi pubblica il report “Supermercati italiani: impegni e trasparenza per i polli”. L’analisi fotografa l’attuale panorama italiano sulla base dell’andamento delle conversazioni intrattenute negli ultimi due anni con i leader di settore ALDI, Bennet (Gruppo Végé), CONAD, Coop, Esselunga e Gruppo Selex.

Essere Animali ha avviato i primi contatti con le insegne della grande distribuzione italiana nel 2022, data in cui è entrata a far parte della Open Wing Alliance (OWA), una coalizione globale di oltre 100 organizzazioni nata con l’obiettivo di porre fine alle principali cause di sofferenza dei polli. L’obiettivo delle conversazioni era quello di discutere le problematiche che vivono i polli negli allevamenti intensivi e i miglioramenti apportati dall’impegno dello European Chicken Commitment (ECC). Un percorso già avviato in altri Paesi da diverse associazioni facenti parte di OWA, come in Francia, dove il 99% della grande distribuzione è impegnata sull’ECC, e in Spagna.

Le “pagelle” date da Essere Animali a ogni catena si basano su un giudizio personale e rispecchiano le informazioni che, entro fine luglio 2024, le insegne hanno scelto di condividere con l’associazione. «Purtroppo – spiegano da Essere Animali – i risultati mostrano da un lato un’insufficienza di trasparenza, e dall’altro la mancanza di un approccio pienamente collaborativo tra stakeholder, necessario ad affrontare le imminenti sfide di sostenibilità».

Ai fini di valutare in maniera più oggettiva possibile i supermercati, l’associazione ha identificato tre macroaree di interesse: la qualità delle conversazioni, in cui è stato tenuto conto del tipo di contenuti condivisi nelle comunicazioni e di quanto il supermercato si sia dimostrato reattivo nel rispondere; la proattività, vale a dire la propensione a esplorare proposte concrete di avanzamento; e, infine, la presenza di impegni concreti e significativi per i polli nelle comunicazioni pubbliche in tema di benessere animale e sostenibilità.

Le valutazioni vanno da 1 a 10, ma i voti complessivi raggiunti dai supermercati analizzati dal report non superano il 5: supermercati come Coop ed Esselunga, che della comunicazione sulla qualità fanno spesso il loro punto di forza, registrano solo un 4, mentre insegne come Aldi e Gruppo Selex si posizionano più in alto con, rispettivamente, 4,5 e 5.

Più bassa invece la valutazione per Bennet (Gruppo Végé), che registra un 3 complessivo, mentre il principale player italiano – Conad – si piazza all'ultimo posto con un 2. I supermercati che in Italia si sono invece già impegnati per migliorare le condizioni dei polli nella loro filiera sono Carrefour, Cortilia e Eataly.

La richiesta di Essere Animali nei confronti dei supermercati è quella di «implementare i criteri dell’ECC per i prodotti a marchio proprio, mettendo in atto fin da subito alcuni passi concreti come: conoscere nel dettaglio tutti gli aspetti critici delle proprie filiere, definire obiettivi temporali concreti per ogni criterio di miglioramento e pubblicare un impegno in linea con l’ECC includendo tutti i loro marchi, anche le private label considerate "marchi fantasia"».

Elisa Bianco, responsabile corporate engagement di Essere Animali ha dichiarato: «Nonostante nelle conversazioni che abbiamo tenuto i supermercati abbiano detto di non essere direttamente responsabili delle condizioni di vita dei polli venduti a loro marchio, in realtà sappiamo che i supermercati giocano un ruolo fondamentale nella trasformazione dei sistemi produttivi. Grazie alla loro dimensione e ai volumi di vendita, sono infatti in grado di indirizzare direttamente il miglioramento delle filiere da cui provengono i prodotti venduti a loro marchio, soprattutto nei casi di grandi catene come Coop ed Esselunga particolarmente attente, agli occhi dei consumatori, a qualità e sostenibilità, contenendo al tempo stesso eventuali aumenti di prezzo grazie a un’economia di scala. Ormai non ci sono più scuse, ci aspettiamo che anche i supermercati italiani inizino a impegnarsi quanto prima per un reale miglioramento delle filiere che vada a vantaggio di polli e consumatori».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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