A Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, lo scorso 4 settembre un uomo di 35 anni ha preso a bastonate i suoi due cani in spiaggia ed è stato aggredito dal Chow Chow, che lo ha azzannato più volte al viso costringendolo al ricovero in ospedale in condizioni gravi.
Stando a una prima ricostruzione, il Chow Chow avrebbe reagito quando l'uomo ha cominciato a colpirlo con l'asta di un ombrellone, tuttavia secondo altri bagnanti che hanno assistito alla scena, l'animale avrebbe attaccato solo quando il ragazzo ha cominciato a picchiare l'altro cane, un Barboncino.
Il 35enne si trova ora all'ospedale Civico di Palermo nel reparto di chirurgia maxillofacciale, dove è stato trasportato d'urgenza grazie all'elisoccorso. Per lui – qualora venissero confermate le ricostruzioni – si profila l'ipotesi di reato di maltrattamento di animali, tuttavia restano ancora troppe le domande senza risposta che potrebbero stravolgere completamente l'analisi dei fatti e il comportamento dei cani e dell'uomo.
«Non sappiamo ancora come sono andate esattamente le cose, ma in entrambe queste ipotesi il cane avrebbe risposto a un'aggressione – spiega Luca Spenacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami – Che sia stato picchiato direttamente o abbia reagito per difendere il compagno più piccolo, il Chow Chow ha reagito per difesa o per difendere. C'è da capire però come tutto sia partito e che tipo di relazione questa persona aveva con i cani».
Questi aspetti ancora da chiarire sono fondamentali per ricostruire – assieme alle testimonianze – l'esatta dinamica dei fatti. Non sappiamo ancora, per esempio, il sesso o l'età dei cani o che tipo di rapporto avessero col ragazzo e tra di loro, ma soprattutto sono completamente sconosciuti i motivi dietro l'aggressione da parte del 35enne.
«Risulta quantomeno strano che un uomo cominci a picchiare senza alcun motivo e con tanta violenza i suoi cani davanti a tutti – prosegue Spennacchio – magari il ragazzo stava disperatamente cercando di dividere i due animali che litigavano e ci è finito in mezzo. In questo caso sarebbe difficile biasimarlo. Preso dal panico potrebbe aver semplicemente cercato di proteggere il più piccolo e così l'aggressività del Chow Chow si è poi rivolta su di lui».
Le Forze dell'Ordine stanno indagando per ricostruire con esattezza i fatti e fondamentale sarà anche la versione del ragazzo, che sarà raccolta appena le sue condizioni di salute saranno migliorate. «Oggi fortunatamente la sensibilità nei confronti degli animali è aumentata notevolmente – conclude Spennacchio – e questo consente di dare una voce a chi non ce l'ha. A volte però questo nuovo sentire della società in difesa degli animali a prescindere può essere portato all'estremo e non ammettere eccezioni o casi emergenziali. Aspettiamo di capirne di più su questo brutto incidente».
Intanto il Chow Chow è stato affidato temporaneamente a un parente del ragazzo e verrà certamente sottoposto a dei controlli da parte di veterinari ed esperti in comportamento che dovranno stabilirne la pericolosità.