Si chiama Barbara "l'orsa senza confini" del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm). Sarà lei infatti a raccontare, attraverso i suoi spostamenti, i percorsi battuti dagli Orsi bruni marsicani nel periodo dell'iperfagia, la fase durante la quale gli orsi mangiano molto per accumulare grasso prima dell’ibernazione invernale.
I suoi spostamenti saranno monitorati nel corso dei prossimi mesi attraverso il radiocollare Gps installatole nei giorni scorsi nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana dopo un monitoraggio che ne aveva rilevato la presenza nei boschi sopra Pettorano sul Gizio.
Barbara, nota anche come F. 129, è una femmina di circa 8 anni e pesa 138 chili, un peso considerevole per una femmina di Marsicano. Come emerso dall'ultimo Rapporto Orso, Barbara era già stata monitorata con Gps per la prima volta nel 2018, e in passato la presenza del radiocollare si era dimostrata fondamentale. Eera emerso che Barbara aveva l'abitudine di svernare in un sito fuori dalle aree protette, all'interno di un'area usata per l'addestramento dei cani da caccia. Grazie alla conoscenza di questi dati è stato possibile posticipare il periodo di addestramento e lasciare l'orsa indisturbata nell'area da lei scelta.
Come aveva spiegato a Kodami il direttore del Parco nazionale d'Abruzzo, Luciano Sammarone: «Siamo soddisfatti del lavoro svolto attraverso le reti di monitoraggio. Questo perché i dati relativi ai 54 genotipi ci dicono molto in relazione agli spostamenti dei vari soggetti, ad esempio delle femmine con i cuccioli, e confermano uno degli aspetti più delicati relativi alla gestione dell'Orso marsicano: ha bisogno di spazio».
La cattura e il conseguente monitoraggio telemetrico di alcuni individui, specialmente femmine come Barbara che vivono in aree periferiche del Parco, sono difatti la chiave per ampliare le informazioni sull’espansione della specie, permettendo di intervenire tempestivamente in caso di criticità. A volte dimentichiamo che per gli orsi i confini amministrativi individuati dagli esseri umani non hanno significato, e per questo è necessario una collaborazione integrata tra tutti gli attori potenzialmente coinvolti negli spostamenti della specie.
La cattura di Barbara è il frutto, l'ennesimo, di una buona sinergia tra alcuni dei principali Enti preposti alla tutela ed alla conservazione dell'Orso marsicano su scala vasta, pensata, organizzata, e realizzata tra i tecnici del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che hanno gestito la cattura e l'applicazione del radiocollare, in collaborazione con i tecnici della Riserva del Genzana, che hanno rilevato la presenza dell'orsa e l'hanno monitorata nelle settimane antecedenti.
Una sinergia che parte dalla sottoscrizione della Carta del Genzana (sottoscritta da Pnalm, Parco Maiella, Riserva Monte Genzana e Legambiente), nata con l'obiettivo di tutelare le specie e gli habitat oltre i confini amministrativi delle aree protette. Tra le azioni individuate dalla Carta c'è in primis lo sviluppo della Rete di Monitoraggio dell'Orso bruno marsicano in Abruzzo e Molise e il coordinamento delle ricerche scientifiche.
Un sistema di supporto vicendevole e duraturo che, secondo quanto dichiarato dal Pnalm «mira a consolidare le condizioni migliori possibili per la sopravvivenza dell'orso in un areale che, finalmente, sembra essere in graduale espansione».