Un cane è per sempre, ma non sempre gli ingressi in famiglia sono semplici se non c'è consapevolezza da parte del personale del canile e dell'adottante. Lo conferma la vicenda di Barbra Chiappini, nota conduttrice della televisione italiana che il 20 maggio ha adottato dal canile Muratella di Roma un meticcio, per poi restituirlo pochi giorni dopo.
Alla notizia si è scatenato immediatamente l'odio social nei confronti della conduttrice, con commenti che sottolineano l'esempio negativo dato ai figli che l'avevano accompagnata al canile per l'adozione. Le cose, però, sono più complicate di come appaiono. Secondo quanto ricostruito da Kodami, il cane era arrivato nella struttura di Muratella da pochissimi giorni, era stato infatti accalappiato in strada dopo la segnalazione di un passante che temeva per la sua incolumità.
Quattro giorni dopo essere arrivato nei box, è qui che Chiappini lo aveva incrociato, come spesso accade si era innamorata di lui. La show girl negli anni ha accolto in casa 8 cani di rifugio senza alcun problema. Sembrava quindi una felice conclusione per tutti: da una parte un cane che avrebbe trascorso pochissimo tempo in canile, dall'altra un'adottante con esperienza. Tuttavia qualcosa è andato storto: una volta a casa, il meticcio ha morso il bambino figlio di un'amica di Chiappini, e la donna, spaventata dall'incidente, ha restituito il cane alla struttura ponendo fine al periodo di pre-affido.
L'episodio è lo specchio di una prassi purtroppo comune in strutture, compresa quella di Muratella, in cui i cani sono moltissimi e gli educatori non hanno sempre il tempo di conoscere un individuo e la persona che vuole adottarlo abbastanza da favorire adozioni consapevoli, cioè quelle in cui i bisogni del cane incontrano quelle dell'adottante. Un problema di cui è consapevole la garante dei diritti degli animali di Roma, Patrizia Prestipino, che a Kodami spiega: «La vera natura del cane non è sempre quella che mostra mentre è in canile, anestetizzato da un gran numero di stimoli nuovi. In questo caso il cane era arrivato da pochissimo tempo e gli educatori non avevano avuto modo di conoscerlo. D'altra parte anche i cani di gestione difficile meritano un'occasione, a volte attraverso un percorso adeguato con un educatore è possibile vederli rinascere. Serve quindi maggiore consapevolezza».
Anche a questo scopo, martedì verrà inaugurato uno sportello all'interno della Muratella in cui l'ufficio della Garante vigilerà sulle adozioni e sul funzionamento di una struttura finita a più riprese nell'occhio del ciclone per la gestione degli ospiti. «Bisogna stare più attenti con le regole di adozione – aggiunge Prestipino – Serve un controllo più attento da parte della struttura, gli operatori devono aiutare l'adottante affinché il pre-affido si trasformi in un'adozione definitiva. Da Garante però notato che episodi come questi sono frequenti e vanno valutati caso per caso, è inutile prendersela con la singola persona».