Potenziare o ripristinare 16 habitat lombardi, di cui cinque a rischio scomparsa, per salvaguardare la sopravvivenza di 22 specie animali e vegetali del posto. Questo è l’obiettivo principale del bando Bioclima (Biodiversità e clima) lanciato dalla Regione Lombardia. La giunta ha deciso di stanziare 3,5 milioni di euro introducendo una particolare formula: la collaborazione tra enti pubblici e privati. Questi ultimi saranno coinvolti nei progetti di conservazione della biodiversità anche per contrasto dei cambiamenti climatici.
Il bando è dedicato agli enti che gestiscono foreste e aree protette dei siti Natura 2000 e prevede la candidatura di progetti co-finanziati per almeno il 30%. Secondo la Regione, considerando che i privati potranno investire ulteriori 1,5 milioni di euro, questa è la più grande iniziativa europea di partnership pubblico-privato. Etifor, uno spin-off dell’Università di Padova, è incaricato a fornire un servizio di assistenza tecnica grazie a un sostegno della Fondazione Cariplo. Toccherà agli esperti dell’ateneo, infatti, sostenere le attività di progettazione e interventi nella misurazione e nella verifica indipendente.
In Lombardia ci sono 246 siti Natura 2000, 115 dei quali si trovano in aree montane. Una campagna di rilevamento ha dimostrato che il 41% delle aree protette lombarde ha uno stato di conservazione degli habitat favorevole. Il pianura il dato è di gran lunga inferiore: il 10%. Questa differenza sarebbe dovuta agli agenti inquinanti, alla gestione selvicolturale, agli incendi e alle calamità climatiche.
«Regione Lombardia – afferma Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima – sta investendo decine di milioni di euro per la tutela della biodiversità. Rappresenta uno degli strumenti chiave della strategia di sostenibilità ambientale. Il bando, che si configura come un innovativo e ambizioso esempio di ‘blended finance’ tra pubblico e privato costituisce uno strumento efficace e adeguato. Consente di valorizzare il capitale naturale. Ma anche di salvaguardare la biodiversità. Infatti, favorisce lo sviluppo dell’ambiente in ottica di sostenibilità».
«I progetti – ha continuato Cattaneo – dovranno prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso sia sulla biodiversità sia in termini di stoccaggio di CO2. Lo faranno, attraverso l’utilizzo di procedure e approcci scientificamente rigorosi e riconosciuti internazionalmente. Con questa misura – conclude – confidiamo che cresca la consapevolezza che la biodiversità è un tema rilevante».
I progetti potranno essere presentati entro il 3 maggio di quest’anno. Con gli interventi forestali si concorrerà a favorire 22 specie vegetali e animali che popolano questi ecosistemi e che sono a rischio di scomparsa: 9 mammiferi, di cui 8 chirotteri, 2 insetti (Rosalia alpina e Osmoderma eremita), un anfibio, 5 uccelli, tra cui il gallo forcello e il gallo cedrone, 4 muschi e una orchidea (Cypripedium calceolus). Gli interventi integrativi, invece, avranno impatti positivi su decine di altre specie autoctone protette, soprattutto tra i chirotteri e l’avifauna.