Tragedia scampata all'Atlantis Resort, struttura di lusso di Paradise Island, alle Bahamas, dove un bambino di 10 anni è stato morso da uno squalo durante un’attività in piscina chiamata “Walk with Sharks”, ovvero “cammina con gli squali”.
Il bambino, originario del Maryland, negli Stati Uniti, è stato improvvisamente attaccato mentre nuotava nella vasca in cui era possibile stare a contatto con questi predatori acquatici, ma la dinamica dell’incidente è poco chiara. Secondo le prime ricostruzioni uno squalo si sarebbe avvicinato improvvisamente, mordendo il ragazzino e allarmando i presenti alla vista di una pozza di sangue. Fortunatamente, il bambino, nonostante abbia perso molto sangue, è in condizioni stabili e si trova al pronto soccorso dell'isola. Nel frattempo la polizia ha avviato un'indagine.
L’Atlantis Resort è un comprensorio composto da hotel, casinò e parchi acquatici famoso per le sue numerose attrazioni che comprendono l’incontro con diversi tipi di animali, tra cui, oltre agli squali, anche delfini e cuccioli di leone marino. L’attrazione “Walk with Sharks”, gestita da una società esterna chiamata "Blue Adventures", è stata immediatamente rimossa dal sito web della struttura subito dopo l’incidente. Al momento, quindi, non è chiaro quali misure di sicurezza fossero adottate dal personale durante l’attività per evitare dei pericolosi incidenti.
Partendo dal presupposto che gli squali sono animali selvatici e non dovrebbero essere tenuti in cattività, specialmente per attività ricreative del genere, avvicinare incautamente uno di questi pesci è sempre un’idea sconsigliabile: è vero che la grande maggioranza delle specie di squalo non sono pericolose e non attaccano gli esseri umani se non disturbati, ma questo avviene quando parliamo di incontri casuali in natura. Non possiamo sapere che genere di stress vivono gli squali tenuti in una vasca chiusa, lontana dalle condizioni del loro habitat naturale e soprattutto piena di persone, animali estranei alla loro vita libera.
Ci sono, infatti, una serie di comportamenti, che i visitatori possono aver fatto anche inavvertitamente, che innescano alcune reazioni in questi predatori. Questi animali sono attratti dalle vibrazioni, specialmente quelle che creiamo schizzando in superficie, cosa che associano ad un animale ferito o in difficoltà, facile da catturare. Inoltre, non essendosi evoluti in un ambiente che contempla la nostra presenza, gli squali possono non riconoscerci e scambiarci per delle prede. Questi interagiscono con il mondo esterno attraverso la bocca e numerosi attacchi ad esseri umani si risolvono con un “assaggio” non fatale da parte del predatore, il quale, una volta riconosciuto l’errore, solitamente si allontana in cerca di altro.