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4 Aprile 2023
13:31

Bambina infettata dal Mycobacterium marinum dopo il morso di un’iguana: è il primo caso segnalato

Dopo essere stata morsa da un'iguana, una bambina di 3 anni è stata infettata da batteri che causano una malattia simile alla tubercolosi nei pesci.

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Una bambina di 3 anni è entrata in contatto con Mycobacterium marinum, batterio che le ha procurato un'insolita infezione sviluppatesi a seguito di un morso di iguana mentre era in vacanza con la famiglia in Costa Rica durante il mese di marzo nel 2022. Si tratta del primo caso segnalato di infezione da M. marinum causato da un morso di iguana.

Le iguane sono piuttosto comuni in Costa Rica. Anche se non si sa con certezza quale sia stata la specie che ha morso la bambina, si può affermare che le iguane sono animali innocui e che l'evento verificatosi è estremamente raro e insolito. Questi rettili passano la maggior parte del loro tempo a prendere il sole sotto gli alberi e a mangiare frutta e foglie.

M. marinum, invece, è un batterio presente in molti ambienti del Pianeta che causa una malattia simile alla tubercolosi nei pesci ed è capace di infettare gli esseri umani quando le ferite della pelle sono esposte ad acque dolci o salate contaminate. Nel caso dell'infezione della bambina in Costa Rica, però, il contesto era diverso.

La piccola era seduta sulla spiaggia e stava mangiando una torta quando l'iguana, in cerca di cibo, le corse incontro mordendole il dorso della mano sinistra prima di strapparle la torta di mano. La bambina venne immediatamente portata in una clinica locale dove le è stata disinfettata la ferita e successivamente le furono somministrati cinque giorni di antibiotici per la potenziale esposizione alla salmonella, una procedura comune applicata dopo i morsi di rettile. In quel momento tutto sembrava andare per il meglio e la ferita guarì rapidamente senza problemi.

Cinque mesi dopo, però, i genitori notarono sul dorso della mano precedentemente morsa una piccola protuberanza insieme all'arrossamento della pelle. L'escrescenza con il passare del tempo divenne sempre più grande e dolorante, motivo per il quale la famiglia ricorse subito a una visita medica. Si scoprì così, dopo un'ecografia effettuata all'ospedale della Stanford Children's Health, negli Stati Uniti, la presenza di una massa compatibile con una cisti gangliare.

In breve con cisti gangliare si intende un nodulo pieno di liquido, un sintomo non troppo preoccupante solitamente, se non fosse che la posizione di quest'ultima e il resto dei sintomi non erano in linea con la diagnosi. Tramite l'esame istologico, si rivelò, infatti, un'estesa morte del tessuto e un'infiammazione granulomatosa necrotizzante, ovvero un'area di infiammazione in cui il tessuto è morto.

I medici riuscirono quindi a individuare la presenza M. marinum, per loro trasmesso proprio dal morso dell'iguana, il primo caso in assoluto mai registrato. Per gli studiosi M. marinum, essendo resistente ai comuni antibiotici, non fu debellato durante le prime medicazioni e per questo successivamente alla bambina venne somministrata una cura differente che fortunatamente funzionò.

Per quanto l'infezione potesse essere realmente pericolosa per la bambina, dunque, tutto è andato per il meglio. C'è da diro poi che dietro la prima somministrazione di antibiotici non c'è stato nessun caso di negligenza o superficialità medica: difficilmente era prevedibile aspettarsi una infezione da M. marinum dopo il morso di un'iguana.

«M. marinum preferisce temperature intorno ai 30◦C per una crescita ottimale, ed è molto probabile che l'iguana, essendo un animale a sangue freddo con temperature corporee comprese tra 22-37◦C, potesse essere portatrice di questo batterio», spiega l'autore principale, il dott. Jordan Mah, docente alla facoltà di Medicina dell'Università di Stanford, negli Stati Uniti.

E' ormai chiaro, quindi, che il morso ha provocato l'infezione di un batterio che raramente è presente nell'uomo e dimostra che le iguane possono essere portatrici di batteri nocivi in ​​grado di provocare gravi complicazioni. E' probabile che questa sia la prima volta che un essere umano contrae questo tipo di infezione da un morso di iguana. Rendere nota quest'informazione è di fondamentale importanza: permette agli operatori sanitari di qualsiasi livello e competenza di essere preparati anche davanti a casi di infezioni batteriche meno note causate in seguito a insolite esposizioni zoonotiche, proprio come quella della bambina in Costa Rica.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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