Bambi è un cane meticcio di piccola taglia che era stato abbandonato lo scorso anno sulle strade trapanesi, in Sicilia, perché anziano e malato. I volontari Oipa della sede locale di Trapani lo avevano recuperato in terribili condizioni e si auguravano di trovare per lui un’adozione del cuore, che finalmente dopo tempo è arrivata, cambiando radicalmente la sua vita.
Ora Bambi vive felice in una famiglia che lo ha scelto e accolto nonostante gli acciacchi della sua età e i problemi salutari, con l’unico intento di fargli trascorrere degli anni sereni, lontani dalla crudeltà di chi lo aveva abbandonato l’anno prima, come un oggetto vecchio di cui disfarsi in fretta.
Il cagnolino infatti, quando era stato recuperato dai volontari OIPA, versava in uno stato cachettico e non riusciva a deambulare a causa delle zampe posteriori “penzolanti”: una condizione causata dalla mancanza di forza e da un basso livello di difese immunitarie. Il referto del medico veterinario che lo aveva soccorso e visitato non aveva lasciato dubbi: gli era stata diagnosticata infatti una grave insufficienza epatica e renale, la Leishmaniosi e un grave deperimento fisico. Tutti problemi legati ad un abbandono materiale e morale che probabilmente si era protratto per lungo tempo, prima di materializzarsi nel “classico” caso di abbandono sulla strada.
«Quando lo abbiamo preso in braccio per caricarlo in auto e trasferirlo in ambulatorio, si è lasciato prendere senza problemi e ha iniziato a piangere – avevano raccontato a Kodàmi i volontari che lo avevano recuperato – era un mucchietto di ossa che però aveva tanta voglia di combattere per vivere».
Il percorso di recupero di Bambi è stato lungo e impegnativo. Quattro mesi di terapie, altrettanti di accudimento e lavoro da parte dei volontari per riuscire a farlo uscire dalla corazza che si era costruito nel tempo per difendersi probabilmente dai maltrattamenti subiti. Poi il trasferimento ad Alpignano, in Piemonte, affidato ad una struttura di volontari animalisti che avevano scelto di seguirlo e aiutarlo anche dal punto di vista comportamentale. E poi finalmente una richiesta di adozione da parte della signora Fiorella Pogliani, che aveva già in passato avuto esperienze con cani anziani e malati e che dopo la morte del suo cane Max, aveva il desiderio di aprire il suo cuore ad un altro animale bisognoso.
Il passato di Bambi nessuno lo conosce ma probabilmente, da quello che i volontari avevano captato dai suoi comportamenti, aveva sempre vissuto da solo, in uno spazio in cui non aveva l’opportunità di entrare in contatto né con le persone né con gli animali. Tutte esperienze queste che giorno dopo giorno, avevano reso Bambi sempre più spaventato e diffidente, e che hanno altresì richiesto l’impegno di tutti i volontari per riuscire a dimostrargli che gli umani sanno anche dare amore e affetto.
Bambi ha incrociato lo sguardo della sua adottante Fiorella proprio nell’Oasi di Alpignano dove i volontari lo avevano accolto mesi prima, lavorando con un veterinario comportamentalista per dare la possibilità a quell’animale tanto piccolo quanto arrabbiato, di riuscire ad acquisire fiducia nel genere umano.
«Mi sono recata all’Oasi perché avevo voglia di adottare un altro animale dopo la perdita del mio amato cagnone Max – racconta a Kodàmi l’adottante – non mi importava l’età del cane. Io e la mia famiglia volevamo solo dare amore a qualcuno e proprio mentre stavamo per andare via, i volontari ci hanno presentato Bambi e non è potuto che essere amore a prima vista».
Ora la quotidianità di Bambi è fatta di passeggiate all’aria aperta, coccole sul divano e lunghi sonnellini tra le braccia della sua famiglia. «E’ necessario precisare che l’adozione di un cane anziano non è una scelta che può essere presa a cuor leggero – conclude l’adottante – serve tanta consapevolezza e pazienza per permettere al cane di ambientarsi ai nuovi ritmi. Noi ci siamo anche rivolti ad un veterinario comportamentalista che ci sta supportando per riuscire a dare a Bambi tutto ciò di cui necessita. Lui ad esempio è un cane che è sempre alla ricerca di attenzioni e noi abbiamo capito, grazie al percorso con il professionista, che non è sempre un bene dargliele. Insomma, adottare un anziano è un gesto meraviglioso ma deve anche essere accompagnato da tanta responsabilità».
«Inizialmente Bambi sembrava disorientato e stressato ma con l'aiuto di Daniela Portaleone, medico veterinario comportamentalista e con l'amore della sua nuova famiglia, ora sta facendo grandi progressi – dichiara a Kodàmi il Delegato Oipa della sezione di Trapani, Baldo Ferlito – Sì, i miracoli esistono, ma questo è stato un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolti tantissimi volontari dal Sud al Nord, con l'unico obiettivo di trovare la famiglia perfetta per una povera anima abbandonata senza scrupoli tra le campagne trapanesi. Grazie infinite a tutti i nostri Angeli Blu, ad Angela che si è presa cura di Bambi durante il primo periodo critico, a Gaetana che lo ha accudito fino al giorno della partenza e a tutti coloro che ci hanno aiutato. Dobbiamo ringraziare anche Pamela e tutti i volontari dell'Oasi Alpignano che hanno fatto un lavoro eccezionale, Nadia e Melania, due volontarie torinesi che hanno avuto il piacere di scendere in Sicilia e conoscere Bambi e che ci hanno aiutato durante tutto il percorso dell'affidamento del piccolo. Per ultimo, ma non per importanza, grazie alla stupenda famiglia che ha deciso di dare una seconda possibilità ad un cane anziano, a cui il destino fino a poco tempo fa, gli ha riservato soltanto dolore e cattiveria».