Per insegnare ai volontari come dare il latte col biberon ai micini abbandonati, il Comune di Parma ripropone il corso per balie di gattini che si terrà il prossimo 20 maggio dalle 9:30 alle 12:30 al canile Lilly e il Vagabondo di via Melvin Jones.
Sono questi, infatti, i mesi delle cucciolate e spesso i piccoli vengono tolti alla mamma e lasciati per strada tra i cespugli o dentro a scatoloni. Un problema non solo per quel che riguarda le adozioni, ma prima ancora per la questione allattamento per il quale c'è bisogno anche di balie umane.
Le prime settimane dopo la nascita di un gattino, infatti, sono un momento fondamentale dello sviluppo del soggetto. In questo periodo i mici acquisiscono una buona parte dell’immunità passiva che li proteggerà per i successivi mesi di vita.
Chiaramente in condizioni regolari, questo tipo di protezione il gatto lo acquisisce con il colostro materno, che la mamma produce nelle prime 36-48 ore dopo il parto, ma in condizione di abbandono necessitano di essere allattati artificialmente giorno e notte per permettere loro di sopravvivere e questo può essere fatto solo da volontari adeguatamente formati.
Le persone impareranno che l’unica soluzione per accompagnare i mici orfani fino allo svezzamento è il latte in polvere e che il latte comune è bandito perché può provocare disidratazione e morte del piccolino. L’alto contenuto di lattosio (zucchero del latte), infatti, viene molto mal tollerato.
Il corso per balie di gattini viene organizzato già da qualche anno dalla città emiliana e nel tempo si è creata una rete che ha consentito di salvare un numero incredibile di gattini che, raggiunti i due mesi di vita, sono stati felicemente adottati.
Il corso affronterà i temi dell'allattamento, svezzamento e cura durante la crescita. Gli aspetti essenziali da considerare sono diversi, infatti: c'è per esempio la posizione del gattino durante l’allattamento che non deve mai essere supina poiché il latte potrebbe finire nelle vie respiratorie.
C'è la stimolazione con massaggi dopo i pasti per favorire l’eliminazione delle feci e dell’urina, visto che i mici appena nati, non sono in grado di espletare la funzione in modo autonomo per cui occorre simulare il gesto di mamma gatta.
Obiettivo finale è preparare le persone interessate ad accudire questi gattini rimasti orfani. A chi si prenderà cura di un micio, ovviamente, verrà fornito il cibo, garantita l’assistenza veterinaria e la consulenza da parte dello staff sanitario del Polo Integrato degli Animali d’Affezione del Comune. Una volta che i cuccioli saranno svezzati, verranno accolti in struttura ed inseriti nel protocollo di adozioni del Polo.