La storia della povera balenottera comune trovata morta a Sorrento continua ad attirare l'attenzione di tutti e si arricchisce ogni giorno di nuovi e interessanti episodi. L'animale, trovato morto il 15 gennaio scorso, è poi risalito a galla ed è stato recuperato il 18 gennaio. Il destino del cetaceo doveva essere quello di finire affondato a largo, ma grazie alla caparbietà e all'impegno di tutti gli enti e le organizzazioni coinvolte nella vicenda così non è stato. Con non poche difficoltà, l'animale è stato trasportato dalla Guardia Costiera in piena notte a Napoli per poter finalmente eseguire la necroscopia e raccogliere importanti informazioni scientifiche su questi giganti del Mediterraneo.
Le operazioni, guidate da Sandro Mazzariol, professore dell'Università degli studi di Padova e responsabile dell'unità d’intervento del Cetaceans Strandings Emergency Response Team (CERT) sono in corso e serviranno a capire quali sono state le cause della morte e la provenienza dell'animale.
La storia della balenottera di Sorrento, cosa sappiamo fino ad ora
Non è ancora chiaro se l'esemplare è lo stesso avvistato in difficoltà nel porto di Sorrento e poi tornato a largo il 14 gennaio. Inizialmente si pensava di sì, ma dopo prime approssimative misurazioni risultava essere più grosso (circa 23,5 m), facendo avanzare l'ipotesi che si trattassero di due balenottere differenti, probabilmente madre e figlio. Ma dopo accurate e più precise misure si è riusciti a calcolare l'esatta lunghezza della balena, risultata lunga 19,70 m. Questa nuova misurazione ha rimesso in gioco l'ipotesi che potrebbe trattarsi, invece, proprio dell'esemplare avvistato nel Porto il 14 gennaio. Non vi è ancora nessuna certezza e solo l'autopsia potrà provare a risolvere questo enigma.
Un dato molto importante e confermato, però, è stato già raccolto: questa balenottera comune è la più grande mai registrata in Italia e probabilmente in tutto il Mediterraneo. Gli enormi sforzi di tutti gli enti coinvolti nell'operazione porteranno a un altro risultato: in seguito alla necroscopia si procederà alle operazioni di conservazione e musealizzazione dell'animale. Una conclusione per nulla scontata, viste le difficoltà e i costi legati alle dimensioni dell'animale, ma che farà diventare la balenottera un'importante messaggera del mare e dei suoi abitanti.
Gli enti coinvolti nelle diverse fasi dell'operazione sono tanti: Area Marina Protetta di Punta Campanella, Guardia Costiera, Istituto Zooprofilattico del Mezzoggiorno, CERT, Ministero dell'Ambiente, SZN Anton Dohrn, Marevivo, comune di Sorrento, ARPAC, Museo di Storia Naturale di Milano e Istituto di Ricerca Tethys.