Proseguono gli avvistamenti di cetacei nel mar Ligure, a testimonianze dell’importanza di questa area per questi animali. A una settimana dalle foto che hanno testimoniato lo spettacolare salto di una megattera al largo di Cogoleto, a meno di un centinaio di chilometri di distanza, al largo di Imperia, il team di Delfini del Ponente ha avvisato una presenza ancora più rara: la balenottera minore.
Il cetaceo è stato notato durante una delle uscite organizzate dai volontari dell’associazione, un incontro che ha suscitato grande meraviglia: «A differenza della "cugina"e regolare balenottera comune, la balenottera minore è considerata una specie occasionale nel Mediterraneo che arriva dall'Atlantico – spiegano da Delfini del Ponente – Caratterizzata da una banda bianca sulle pinne pettorali, può arrivare a misurare dai 7 ai 10 metri di lunghezza con un’immersione variabile dai 3 agli 8 minuti, intervallata da emersioni con 5-9 soffi. Generalmente è difficile da avvicinare, ma alcuni individui più curiosi tendono ad approcciare le imbarcazioni». Probabile dunque che la balenottera abbia imboccato la direzione sbagliata durante la migrazione dall'Atlantico, complice anche il riscaldamento delle acque che concorre a mandare in confusione questi animali.
La presenza della balenottera minore nelle acque di Imperia incanta, ma non deve stupire. Tutta la Liguria, insieme alla Toscana e alla parte nord della Sardegna, è infatti compresa nel Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo, un'area marina protetta (AMP) internazionale di grandissimo valore conservazionistico: il santuario è stato istituito il 25 novembre 1999, ed è la prima (e attualmente l'unica) AMP internazionale/d'alto mare al mondo che copre le aree mediterranee di Francia, Italia e Principato di Monaco. Il Santuario si estende per più di 87mila chilometri quadrati compresi tra il promontorio della penisola di Giens e il Fosso Chiarone nella Toscana meridionale.
A oggi si stima che il Santuario del Cetacei ospiti ben dodici specie di mammiferi marini: la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il capodoglio (Physeter macrocephalus), il delfino comune (Delphinus delphis), il tursiope (Tursiops truncatus), la stenella striata (Stenella coeruleoalba), il globicefalo (Globicephala melas), il grampo (Grampus griseus), lo zifio (Ziphius cavirostris), mentre più raramente possono essere osservate appunto la balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata), lo steno (Steno bredanensis), l'orca (Orcinus orca) e la pseudorca (Pseudorca crassidens).
Proprio per tutelare i cetacei che frequentano il Santuario Pelagos, la scorsa estate è partito il progetto "An Eye in the Sky", condotto dall'istituto Tethys, un’associazione che dal 1986 studia i cetacei del Mediterraneo e ne promuove la conservazione , e dal Corpo delle Capitanerie di porto con l’obiettivo di monitorare balene e delfini con un grande drone a lungo raggio. La raccolta dati, condotta con un drone messo a disposizione dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima, continua anche per il 2023, sempre con l'obiettivo di accumulare informazioni utili a valutare lo stato di salute dell'area protetta e della fauna che la popola.