Le hanno impedito di entrare in acqua con il suo cane guida apostrofandola in malo modo per allontanarla dalla spiaggia. È l'incredibile storia successa in Liguria che oltre essere aberrante dal punto di vista morale rappresenta anche un comportamento illecito per la legge.
A raccontare in prima persona quanto successo è Serenella Marinangeli, donna non vedente protagonista della vicenda: «Con il mio cane guida, Labrador, Stella, in vacanza alle grazie Portovenere. Ci eravamo recati, sulla riva, e mi stavo bagnando i piedi, con il mio cane a fianco, e per legge sa perfettamente che lo posso fare, due signore, mi hanno continuato a ossessionare, continuando a insistere, che è vietato l’accesso ai cani, che il cane non può stare né in spiaggia, né sulla riva. Io ho spiegato molto cortesemente, ma continuavano a tormentarmi, quindi ho avvisato i carabinieri, e adesso dovrebbero aver informato, la polizia municipale locale, però vorrei far presente, ancora una volta, che le persone, oltre ad essere molto ignoranti, perseverano, con arroganza, nella loro disinformazione. Ed è a mio parere, terribile, è molto demoralizzante, che ci possa essere questa forma di ignoranza, di inciviltà, nel 2023, e io non lo tollero, e denuncio la situazione».
Marinangeli è riuscita a fare valere i propri diritti, la Polizia locale, infatti, dopo essere intervenuta ha confermato il suo diritto a stare in acqua con il suo cane guida. Si tratta di un diritto tutelato dalla legge, come conferma a Kodami Salvatore Cappai, avvocato civilista ed esperto in diritto degli animali: «Il non vedente ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida in tutti i luoghi pubblici, aperti al pubblico, nei locali pubblici e persino su ogni mezzo di trasporto pubblico, senza neppure dover pagare per l'animale alcun biglietto o sovrattassa».
Un diritto che vale in tutta Italia, e che si applica anche in presenza di divieti per cani e altri animali: «Questa possibilità, stabilita con legge nazionale, è confermata da pressoché tutte le normative locali – conferma l'avvocato – anche quando vietano, in via generale, l'accesso ai cani in determinati luoghi».
«La conferma – prosegue Cappai – la si trova anche sullo stesso sito del Comune di Porto Venere, dove viene richiamata un'ordinanza balneare nella quale è stabilito, appunto, che durante la stagione è vietato condurre sugli arenili […] cani o altri animali, anche se muniti di museruola e/o guinzaglio, compresi quelli utilizzati da fotografi o cineoperatori, fatta eccezione per i cani guida dei non vedenti e per le unità cinofile eventualmente impiegate nel servizio di salvataggio».
Cosa attende ora le bagnanti che hanno ripetutamente provato ad allontanare Marinangeli dal bagnasciuga? «Leggendo la testimonianza, il comportamento di queste persone è stato assolutamente illecito e, a seconda della sua gravità, può integrare fattispecie di reato quali la violenza privata».
Vista la gravità della questione e la risonanza mediatica, è intervenuta in prima persona anche la sindaca di Portovenere, Francesca Sturlese: «Non so se le signore siano mie concittadine, ma ritengo comunque doveroso scusarmi personalmente con la signora, per l’episodio increscioso. Spero solo che le due bagnanti non avessero compreso che si trattasse di un cane guida. Non ero presente, atteggiamenti come quello descritto io li reputo incompresibili, per questo tendo a voler trovare una giustificazione. Magari erano anziane. Mi informerò. Ripeto, il comportamento delle due signore è stato talmente deplorevole che non mi resta che sperare che sia stato frutto di un errore».