Un piccolo gruppo di balenottere comuni è stato avvistato tra l'Area Marina Protetta di Punta Campanella e l'isola di Capri, nel golfo di Napoli. A filmarli nel tratto di mare tra la Penisola Sorrentina e l'Isola Azzura, sono stati alcuni diportisti, che si sono ritrovati i cetacei a pochissimi metri dall'imbarcazione. Non è la prima volta che vengono avvistati cetacei nelle acque del golfo, ma non capita di certo tutti i giorni di avvistare un intero gruppo di balenottere.
D'altra parte, l'intero tratto di mare rientra all'interno di una Important Marine Mammal Area, un'area importante proprio per la presenza dei mammiferi marini, così come riconosciuto di recente dall'IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Si tratta di una vasta zona che rientra tra le isole pontine, Ischia, Capri e Punta Campanella e che vede il frequente passaggio e la presenza costante di diverse specie di cetacei, tra cui balene, capodogli e delfini.
La balenottera comune (Balaenoptera physalus) è l'unico cetaceo misticeto, il gruppo che include le vere balene dotate di fanoni invece che denti, a frequentare in maniera costante le acque del Mediterraneo. Si tratta, tra l'altro, del secondo animale più grosso del Pianeta dopo la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus). Può arrivare infatti fino a ben 22 metri di lunghezza per un massimo di 70 tonnellate di peso. Può vivere anche fino a 80 anni e alcune popolazioni compiono lunghe migrazioni per andare alla ricerca di krill, i minuscoli crostacei di cui si nutrono filtrando l'acqua.
Nel 2020, proprio lungo la costa della vicina Capri, fu trovato un esemplare morto che dalle analisi successive si rilevo essere poi un ibrido con una balenottera azzurra. Si tratta del primo e unico ibrido tra balenottere mai segnalato per tutto il Mediterraneo, fenomeno non così raro ma che potrebbe rappresentare un ulteriore motivo di preoccupazione per la sopravvivenza dei cetacei. L'ibridazione può essere infatti causata anche dall'estrema rarità della balenottera azzurra che, non riuscendo a trovare un partner della propria specie, viene spinta ad accoppiarsi con la più diffusa balenottera comune.
Proprio per questo le Aree Marine Protette come quella di Punta Campanella rivestono un ruolo chiave per la tutela dei cetacei e per la riduzione dei conflitti con l'uomo. Da due anni, infatti, l'AMP partecipa al progetto cofinanziato dalla Commissione Europea LifeDelfi, tra i cui obiettivi c'è proprio quella di ridurre i conflitti tra cetacei e pescatori, attraverso una massiccia campagna di sensibilizzazione ed educazione ambientale e mettendo a disposizione degli operatori della pesca dissuasori acustici e deterrenti luminosi da installare sulle reti, tecnica che si è già dimostrata molto efficace anche per proteggere gli squali.
Ve lo avevamo già raccontato proprio a pochi mesi dal lancio direttamente dall'Area Marina Protetta di Punta Campanella, in quell'occasione sono stati gli stessi pescatori a mostrarci come funzionano i dissuasori che salvano la vita ai delfini. Infine, proprio di recente, la stessa AMP ha lanciato anche un corso gratuito di dolphin watching, per formare figure specializzate nelle tecniche di avvistamento e riconoscimento dei delfini, capaci anche di promuovere e gestire attività di avvistamento nell'area a cavallo tra i due golfi.