Regione dopo regione continua l'espansione in Italia dello sciacallo dorato che si sta spingendo sempre più verso sud. Il piccolo canide arrivato dall'est è stato infatti avvistato per la prima volta anche in Toscana. A segnalarlo sono stati gli operatori dell'associazione Natural Oasis e della Fondazione Parsec, che lo hanno immortalato grazie alle fototrappole nei pressi di Cava Volpaia, un ex discarica diventata oggi un'oasi per la biodiversità nel comune di Montemurlo, in provincia di Prato. Potrebbe trattarsi del primo individuo in assoluto in Regione oppure uno dei pochi arrivati solo recentemente e che probabilmente diventeranno presto parte integrando dell'ecosistema.
Partito dai Balcani e dall'Europa orientale lo sciacallo dorato (Canis aureus) è arrivato per la prima volta in Italia nel 1984, quando fu abbattuto un individuo nei boschi del comune di San Vito di Cadore, a Belluno. Dal quel momento è iniziata una rapidissima espansione a partire dalle regioni del nord-est che lo ha portato in pochi anni a stabilirsi e ad essere avvistato in quasi tutte le regioni settentrionali. Appena all'inizio di quest'anno lo sciacallo era riuscito persino a superare il Po e ad arrivare nel parmense, come ci aveva raccontato Luca Lapini, che studia questa specie fin dal suo primo arrivo in Italia.
L'ululato dello sciacallo dorato con caratteristica firma vocale dei giovani. Registrazione di Luca Lapini
Questo primo avvistamento in Appennino potrebbe ora spalancare le porte per la discesa verso le regioni dell'Italia meridionale. La rapidissima espansione dello sciacallo in Europa è diventata infatti un vero è proprio caso ecologico. Complice la drastica riduzione delle popolazioni di lupo avvenuta nel secolo scorso il canide si è ritrovato la strada spianata e in pochi decenni è riuscito a colonizzare mezza Europa. Un fenomeno del tutto naturale che ha portato ad avere oggi nel nostro paese oltre 35 gruppi riproduttivi, per un totale di circa 200 esemplari distribuiti dal livello del mare fino a 1900 m di altitudine.
Dalle dimensioni simili a quelle di un cane di circa 10 kg, lo sciacallo vive in coppie stabili o in piccoli gruppi familiari. È attivo soprattutto di notte ed è perciò molto difficile riuscire osservarne spostamenti e interazioni sociali, come quelle immortalate qualche mese fa in Friuli. Una serie di immagini spettacolari e molto rare della vita familiare segreta di una specie diventata ormai a tutti gli effetti parte della fauna italiana. Bisognerà però tenere alta l'attenzione, segnalare i nuovi avvistamenti e sensibilizzare l'opinione pubblica verso il nuovo arrivato.
Spesso infatti lo sciacallo viene confuso con la volpe o con il lupo, alimentando così false preoccupazioni che potrebbero comprometterne la conservazione. A differenza del lupo però, lo sciacallo non è un super predatore. Cattura soprattutto piccoli mammiferi, uccelli (e le loro uova), resti abbandonati di prede di altri animali e persino invertebrati. Ha una particolare attitudine alla necrofagia ed quindi un animale completamente innocuo per l'uomo e il bestiame.
La conquista dell'Italia verso le l'Italia meridionale sta quindi continuando. Quale sarà la prossima Regione a essere aggiunta alla lista?