Il leopardo dell’Amur, o leopardo dell’Estremo Oriente, è specie rarissima, ad altissimo rischio estinzione e di cui a oggi si sa davvero poco, se non che popola il territorio tra la Russia orientale e la Cina nord-orientale. Le testimonianze e gli avvistamenti che riguardano questi animali sono minimi, ancora meno foto e video che li confermano, eppure dalla Russia è arrivata una buona notizia: un esemplare è stato avvistato oltre la Transiberiana.
A immortalare il leopardo sono state le fototrappole del Wwf Russia e del fotografo Igor Metelsky: la zona è quella della riserva naturale di Sikhote-Alin Severnaya, nel Primorsky, già importante riserva per la tigre siberiana in via di estinzione. I primi avvistamenti risalgono alla fine di dicembre, e l’analisi del materiale raccolto sembra indicare che il predatore abbia attraversato la valle del fiume Razdolnaya, la ferrovia transiberiana e sia entrato nella parte più remota della catena montuosa del Sikhote-Alin meridionale.
Nel primo video condiviso l’animale, un giovane maschio, appare in buone condizioni di salute, impegnato a segnare il territorio. Analisi più approfondite hanno confermato che si tratta di un esemplare sconosciuto a esperti e associazioni, mai avvistato nella riserva prima.
Il Wwf Russia: «Fondamentale istituire un corridoio faunistico»
«Questo suggerisce che gli animali iniziarono a stabilirsi non solo nella vicina Cina, ma anche in altre parti dell'area storica della Russia – ha detto l’esperta Marina Syritsa – Allo stesso tempo, l’avvistamento è particolarmente importante perché dimostra che i leopardi attraversino la ferrovia transiberiana e l'autostrada Vladivostok-Khabarovsk. Questo conferma la necessità di creare un corridoio faunistico attraverso l'autostrada e la ferrovia transiberiana», ha sottolineato Marina Syritsa, capo del Dipartimento di scienze del Land dell'istituto federale di bilancio dello Stato Leopard.
Il fatto che il leopardo sia stato avvistato al di là della gigantesca linea rappresentata dalla Transiberiana riaccende infatti il dibattito sulla necessità di consentire agli animali selvatici di attraversare i loro territori in sicurezza, nonostante la presenza di infrastrutture umane che per loro rappresentano un rischio altissimo. Il leopardo dell'Estremo Oriente vive infatti principalmente nel parco nazionale della Terra del Leopardo, area protetta istituita proprio per tutelare il leopardo dell'Amur, in pericolo di estinzione che si trova a circa 40 chilometri dal luogo dell’avvistamento.
«L’apparizione di un leopardo dietro la Transiberiana non è un’eccezione, quanto piuttosto uno schema. Sono stati registrati e vengono registrati i movimenti di animali attraverso i binari ferroviari e le autostrade nella regione del Khasan – ha confermato Pavel Fomenko, capo coordinatore del dipartimento dedicato all'Amur del Wwf Russia – Naturalmente, i grandi predatori territoriali in numero crescente non possono vivere come schiacciati all'interno di una stretta striscia di terra. Si stabiliscono naturalmente in Cina e nel nord-ovest e, come ora, nella parte storica del loro habitat, nel Sikhote-Alin meridionale. È possibile che l'animale si sposterà e si fermerà temporaneamente nella riserva di Severnaya alla luce delle condizioni di vita piuttosto favorevoli».
Gli sforzi per salvare il leopardo dell'Amur
Da ormai cinque anni infatti il Wwf Russia porta avanti un progetto finalizzato a incentivare l’aumento di esemplari di leopardo dell’Amur. Nella riserva sono presenti telecamere e un sistema di video sorveglianza per garantire la sicurezza degli animali, ed è stato creato un sistema di strutture per l'alimentazione biotecnologica. Il numero di ungulati, prede potenziali di tigri e leopardi, è inoltre elevato: «Il movimento naturale dei predatori al di fuori del loro habitat abituale è un buon segno, che mostra indirettamente un aumento del numero di una specie e, naturalmente, l'efficace lavoro delle strutture ambientali statali e pubbliche – ha concluso Fomenko – Ora è importante capire dove può muoversi l'animale per garantirne la protezione».
A oggi, secondo le stime del Wwf, restano poche decine di esemplari di leopardo dell’Amur, confinati nelle foreste siberiane temperate. La distruzione del loro habitat con disboscamenti eccessivi, incendi e sfruttamento del terreno per l'agricoltura lo hanno privato dei suoi territori, e il bracconaggio indiscriminato e senza scrupoli ne ha decimato la popolazione.
Nel 2015 il Wwf Russia aveva fornito un primo bilancio positivo degli sforzi finalizzata a tutelare il leopardo dell’Amur, in primis l’istituzione del parco nazionale Terra del Leopardo, un'area protetta che copre circa il 60% del suo habitat: dai 30 esemplari del 2007 si è passati ai 57 del 2014, con numeri in crescita a dimostrazione di come la protezione dell’habitat sia fondamentale per la sopravvivenza delle specie. L’istituzione di un’area protetta tra Russia e Cina consentirebbe di tutelare ulteriormente questa specie.