Proprio quest’anno era stato eletto da Pro Natura, la più antica organizzazione per la protezione della natura della Svizzera, ambasciatore 2022 dei boschi selvaggi e dei paesaggi naturali.
E che si tratti di una combinazione o meno, sta di fatto che il quercino (Eliomys quercinus), un agile roditore notturno della famiglia dei gliridi, di cui non si avevano notizie da oltre un secolo, è stato avvistato nel comune di Büsserach del Canton Soletta, nel distretto di Thierstein.
Una sorpresa inaspettata, ma molto gradita, per l'organizzazione naturalistica che riaccende la speranza che questo micromammifero possa fare ritorno nelle zone che un tempo erano casa sua.
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Proprio due anni fa, Pro Natura, all’interno di un progetto sugli animali selvatici, aveva lanciato un’iniziativa dedicata specificatamente ai piccoli abitanti delle siepi maestri dell’arrampicata, quali il ghiro, il moscardino e appunto il quercino.
Lo scopo era raccogliere, grazie al coinvolgimento della popolazione, maggiori informazioni sulla loro diffusione. Nelle numerose, circa 2mila segnalazioni raccolte, però, gli avvistamenti riguardavano unicamente i ghiri e i moscardini, ma mai nessun quercino.
Ciò che fa ben sperare questa volta è che l’avvistamento, anche se di uno solo, rende plausibile la possibilità che ce ne siano degli altri. «La segnalazione nel Canton Soletta e un’altra arrivata da Nidau sul Lago di Bienne (BE)» spiega Urs Tester, esperto di micro-mammiferi presso Pro Natura «dimostrano che se le giuste condizioni sono date o ripristinate, il quercino può nuovamente tornare a diffondersi»
Il consiglio è di lasciare nei giardini, nei campi o nei boschi mucchi di foglie, cataste di legna o vecchi alberi per permettere a questi piccoli roditori di potersi creare degli angoli selvaggi nonché dei nascondigli.
Il quercino vive prevalentemente in Europa e in Italia è presente in tutta la Penisola, ma anche in Sicilia e nell'isola di Lipari e in Sardegna e sull’isola dell’Asinara. È davvero piccolino: è lungo circa 11-15 centimetri e secondo la stagione pesa tra i 36 e i 113 grammi. La sua peculiarità è una linea di colore nero che parte dal muso, circonda gli occhi e continua fino alle orecchie, proprio a mo’ di mascherina. Tanto che viene anche chiamato “Zorro” dei boschi.
È estremamente scattante e durante sue uscite notturne, da buon onnivoro qual è, non disdegna nulla. Infatti, si concede dagli spuntini vegetariani a quelli a base di rane, lucertole o piccoli di uccello. Anche lui, però, è molto “ricercato” da predatori come la volpe, la martora o il gatto selvatico. In autunno inoltrato va in letargo, generalmente in piccoli gruppi, per risvegliarsi a partire dalla fine di febbraio o agli inizi di marzo.
La maggior parte degli animali selvatici, purtroppo, vede costantemente distruggere il proprio habitat. Edilizia selvaggia e agricoltura sempre più intensiva riducono drammaticamente, giorno dopo giorno, gli spazi in cui questi animali trovano le condizioni ottimali per vivere e riprodursi.
La stessa cosa è successa all’habitat del quercino: il bosco diversificato ricco di legno morto, tronchi cavi, elementi rocciosi e cespugli, di cui ha bisogno il roditore, ormai è una rarità in Svizzera. Fino ad alcuni decenni fa, trovava ancora qualche ambiente sostitutivo di suo gradimento anche fuori dal bosco. Ma poi hanno cominciato a ridursi anche questi. Con la nomina del quercino animale dell’anno, Pro Natura, ha voluto sensibilizzare la popolazione e lanciare un appello in favore di boschi selvaggi e paesaggi rurali più naturali.
