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13 Settembre 2022
15:03

Avvistati due delfini tursiopi nel porto di Pescara

Due delfini sono stati avvistati nelle acque del porto di Pescara. Si tratta di tursiopi, una delle specie più comuni nel Mediterraneo e tra quelle che maggiormente si avvicinano alla costa.

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Foto ANSA

A sorpresa, nelle acque del porto di Pescara sono stati avvistati due delfini: si tratta di tursiopi adulti, probabilmente alle prese con le attività di ricerca e cattura di cibo. Il tursiope (Tursiops truncatus) è uno dei delfini più comuni e studiati al mondo e di tanto in tanto si avvicina alla costa, soprattutto quando le acque sono tranquille e il disturbo delle attività umane è ridotto.

La notizia dell'avvistamento è arrivata anche al Centro Studi Cetacei di Pescara, che è stata così commentata dal direttore Vincenzo Olivieri: «Il tursiope veniva anche chiamato ‘delfino costiero' proprio per l'abitudine, a differenza di altri cetacei, di avvicinarsi molto alle rive in acque poco profonde».

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Il tursiope è tra le specie più comuni nel Mediterraneo

Ad attrarre i cetacei verso la costa, sono soprattutto le acque basse e calme di foci ed estuari, dove abbonda i pesci, tra i cibi preferiti di questa specie. Proprio la forte presenza di risorse ittiche può però rappresentare una grave minaccia per la sopravvivenza di questa specie, sia per i conflitti con i pescatori che per le catture accidentali nelle reti.

Proprio per questo, sono in corso diversi progetti che puntano a ridurre i conflitti con gli umani proprio attraverso la collaborazione con i pescatori. Kodami ha visto da vicino il lavoro svolto all'interno dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella attraverso il progetto Life Delfi, un’area che si estende per ben 33 km per la costiera sorrentina. Le attività di tutela e sensibilizzazione che si fanno nell’area sono tantissime, e ve le abbiamo raccontate attraverso uno speciale videoreportage.

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Ma sono soprattutto le catture accidentali nella pesca, il cosiddetto bycatch, a minacciare la vita di cetacei, squali, uccelli marini e tartarughe in tutto il mondo. Tentando di mangiare le esche o i pesci catturati all'amo o nelle reti, gli animali finiscono per restare intrappolati negli attrezzi da pesca, il più delle volte perdendo la vita tra atroci sofferenze. Da anni ricercatori e pescatori stanno escogitando un sistema per dissuadere i predatori dall'avvicinarsi alle reti senza ridurre il pescato.

Le luci a LED verdi installate sulle reti da pesca, per esempio, riducono drasticamente le catture accidentali di squali, razze, tartarughe e altri animali marini e possono rappresentare una buona ed efficace soluzione. Ma questo raro avvistamento ci ricorda anche – e soprattutto – che, in caso di avvistamento, ci sono alcuni comportamenti da seguire per non disturbare per questi affascinanti animali.

È fondamentale soprattutto non seguire gli animali o avvicinarsi troppo con le imbarcazioni. Occorre lasciargli spazio e tranquillità, e nel caso si riscontrassero comportamenti anomali, bisogna sempre avvisare la Capitaneria di Porto oppure gli istituti di ricerca che studiano questi animali come Centro Studi Cetacei di Pescara.

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