Un esemplare di lince è stato avvistato nel parco nazionale dello Stelvio, nei pressi del comune di Valfurva in Lombardia. A dieci anni di distanza dalla prima segnalazione ufficiale ecco una seconda testimonianza chiara del ritorno di questo meraviglioso felino sul nostro territorio: la specie era scomparsa da oltre un secolo a causa del disturbo antropico diretto ed indiretto.
Non si conosce ancora la sua provenienza, sebbene sia possibile che si tratti di un individuo proveniente dalla vicina Svizzera. Negli ultimi trent'anni, infatti, le Alpi orientali sono state interessate da un naturale fenomeno di ricolonizzazione da parte di linci provenienti da Slovenia e Svizzera, con sporadiche segnalazioni anche nelle regioni occidentali.
Sono segnali incoraggianti, a dimostrazione del successo delle attività di conservazione svolte dal parco. L'animale è stato "catturato" di notte tramite l'attività di fototrappolaggio, mentre si aggirava sulla neve fresca.
La lince europea
La lince europea (Lynx lynx) è uno dei predatori più importanti della nostra fauna. È un felino di medie dimensioni, la più grande specie di lince al mondo, paragonabile per dimensioni ad un Pastore belga. Presenta una colorazione molto variabile: il mantello può essere da grigio scuro uniforme ad un bruno rossiccio o giallo scuro maculato. Molto caratteristici i ciuffi di peli sulle grosse orecchie ed ai lati del muso.
Sinuosa ed elusiva, la lince ha zampe folte per attutire il rumore dei suoi movimenti anche sulla neve fresca, favorendola nel sorprendere le prede, costituite principalmente da animali di piccole o medie dimensioni come lepri, conigli, vari roditori, volpi, uccelli, invertebrati e rettili. Sono rari gli attacchi ad altri animali come grossi ungulati, ad esempio cervi e cinghiali.
La lince ha un areale estremamente ampio, essendo distribuita in tutto il continente euroasiatico, dai Pirenei alla Siberia spingendosi a sud fino al Nepal. In Europa, tuttavia, le popolazioni sono estremamente frammentate a causa del disturbo antropico.
Status di conservazione in Europa ed in Italia
Nonostante sia considerata a basso rischio di estinzione nel suo complesso dall' Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), questa specie è scomparsa da numerose parti del suo areale storico.
La fine dell’800 e l’inizio del 900 coincidono con il periodo più buio per la lince in Europa, con l’estinzione locale di quasi tutte le popolazioni occidentali, il ritiro delle popolazioni dell’Europa orientale e meridionale a ridosso dei Carpazi e dei Balcani e con la riduzione e la loro frammentazione a nord.
Anche in Italia le popolazioni primarie di linci sono sparite tra la fine del XIX secolo ed il XX secolo.
Le ultime evidenze sulla lince, per la parte orientale delle Alpi, risalgono al 1837 nel Cadore e al 1872 in Alto Adige, mentre nella parte occidentale agli anni ‘20 del secolo scorso. È in questo periodo che la lince sparì dal nostro Paese.
Successivamente la specie è stata oggetto di numerosi programmi di reintroduzione in vari stati europei, tra cui l'Italia (1975). Questi sforzi, insieme al ritorno delle specie preda, hanno favorito un incoraggiante seppur lento recupero.
Attualmente si stima che le undici popolazioni europee comprendano 8000-9000 esemplari, di cui tuttavia solo poche decine, circa 40-50 esemplari stanzianti nel nostro territorio nella zona alpina. Ancora più misteriosa la piccola popolazione appenninica, forse costituita da qualche coppia elusiva.