Non si era ancora mai visto un esemplare dal mantello nero ma ora, grazie al breve video realizzato dal ricercatore Thomas Jung, ne abbiamo le prove. In Yukon, Canada, è stata avvistata per la prima volta una lince canadese (Lynx canadensis) con la pelliccia nera. Questo eccesso di pigmentazione, noto come melanismo, è molto comune in almeno un terzo di tutti i felidi, come le famose pantere nere (leopardi o giaguari), ma nel genere Lynx è invece estremamente raro, come riportato nella descrizione dell'esemplare appena pubblicata sulla rivista Mammalia.
Il video è stato girato da Jung con il cellulare nell'agosto 2020, in un'area residenziale della periferia della città di Whitehorse, nello Yukon. L'esemplare è stato filmato da una distanza di circa 50 metri, sembrava in salute e per nulla turbato dalla presenza del ricercatore. Anche se la risoluzione non è proprio quella delle migliori, si nota chiaramente che il mantello del felide non è proprio quello tipico della specie. La lince canadese ha generalmente manti grigio-argentati in inverno, che diventano marrone-rossastri in estate con macchie scure e ciuffi neri sulla punta della coda, delle orecchie e sulla parte inferiore delle guance, la "barba".
L'esemplare avvistato da Jung, invece, era quasi completamente nero, eccetto per qualche macchia grigiastra sul dorso e per la "barba" e i ciuffi auricolari più chiari. Il polimorfismo, la variazione del colore nel mantello in una specie, è piuttosto raro in tutte tutte le linci e sono davvero pochi gli esemplari dai colori anomali avvistati nel mondo. La maggior parte dei felini (ma anche altri animali) con colorazioni più scure del normale, vengono infatti avvistati ai tropici o all'equatore, dove secondo la regola di Gloger sarebbero ancora più criptici nel buio della foresta.
Non è però del tutto chiaro quali siano i pro e i contro del melanismo e si discute ancora se sia effettivamente vantaggioso o svantaggioso a seconda del caso. In altri mammiferi, come scoiattoli, coyote o lince rossa, sono noti esemplari melanici anche a latitudini boreali ed è anche per questo che il dibattito sul valore adattativo del melanismo è ancora aperto. Secondo Jung, per la lince canadese di Whitehorse potrebbe però essere non proprio vantaggioso avere una pelliccia così scura, soprattutto quando caccia sulla neve.
Il colore nero potrebbe infatti rendere il predatore ancora più visibile agi occhi delle prede, come per esempio le lepri, che costituiscono fino al 97% della sua dieta. La lince in questione sembra però stare bene, e anche se non è stato possibile stabilire età e sesso dal video, magari se la cava lo stesso anche nei suggestivi e selvaggi boschi innevati del Canada.