Il 22 gennaio 2023 è stata vista dopo molto tempo volteggiare sopra i cieli di Cosenza e della Sila. Un avvistamento eccezionale, considerando che si sta parlando di una delle specie più elusive e rare dell'avifauna europea. E' la Cicogna nera (Ciconia nigra) che proprio in questo mese ha iniziato a svernare in Italia, compiendo la sua migrazione annuale verso il Mediterraneo. L'animale è un adulto ed è stato visto sorvolare i boschi innevati del Parco Nazionale della Sila, vicino alla quota di 1300 metri. E' apprasa perfettamente in salute, per quanto facesse freddo per il gelo indotto dall'inverno.
La Cicogna nera é un trampoliere molto simile alla Cicogna bianca (Ciconia ciconia). A differenza dell'altra specie, più famosa e diffusa, presenta un piumaggio nero lucente sul dorso, il collo e la testa, mentre presenta un piumaggio bianco classico sul petto e il ventre. Altra caratteristica che la differenzia dagli altri trampolieri è che si tratta di una specie solitaria o che si muove in piccoli gruppi. Non forma infatti grandi stormi durante le migrazioni, come quelli che sono possibili notare con la cicogna bianca. Inoltre non gradisce per nulla le zone antropizzate. Non potremo perciò mai trovare questa specie sotto alcuni ponti fluviali, come può succedere per le altre specie, nelle grandi metropoli come Roma, Palermo o Salerno (tutte città che presentano corsi fluviali al loro interno).
Le coppie riproduttive di questa specie fortunatamente sono invece in costante aumento, rifugiandosi durante l'inverno soprattutto in alcune regioni meridionali. Per quanto risulti ancora difficile intravederli ed essere capaci di seguirli a lungo, la loro popolazione quindi sta aumentando. Se siamo inoltre stati capaci di conoscere bene l'esemplare che in questi giorni è stato avvistato in Calabria, è solo grazie al contributo eccezionale dell’ornitologo Gianluca Congi, che da anni segue queste specie fra le montagna della Sila e tra le altre cose è anche il vicepresidente della Società ornitologica italiana (Soi).
È dell’estate 2021 la prima documentazione ufficiale che attesta la riproduzione di questa specie sull’altopiano della Sila. Sul promontorio calabrese è presente anche l’unico nido costruito su un albero da parte di una coppia di cicogne dell’intera Italia meridionale. Nido che è anche quello alla quota più elevata d’Italia fra tutti gli altri nidi segnalati negli ultimi anni. Tutte queste informazioni, li abbiamo ottenuti proprio grazie al contributo di Congi, che dai suoi conterranei viene definito "l'angelo custode silano" di questa specie.
Sulla Sila la cicogna è presente da ben 7 anni, svernando regolarmente con osservazioni regolari per ogni stagione invernale. Durante questa stagione difatti sono stati osservati già due individui, di cui un adulto e un immaturo. Lo scorso anno invece una coppia era riuscita a far involare ben 2 giovani, in maniera del tutto analoga all'inverno del 2021. Sono invece 37 le coppie censite nello scorso anno, in tutta la nazione. Un record che batte quello del 2021, che si era fermato invece a 28 coppie.
La distribuzione di questa specie negli ultimi anni si è leggermente espansa anche verso nord, ma i dettagli regionali indicano che la presenza della specie è rimasta sempre mediterraneo centrica. Fino all'anno scorso erano presenti 16 coppie in Basilicata, 7 in Calabria, 5 in Puglia, 4 in Piemonte, 2 in Lazio e in Molise e un'unica coppia in Campania, con il numero d'involati che é stato di 78 individui, almeno leggendo il report del Gruppo di Lavoro italiano sulla Cicogna Nera (qua l'infografica per quanto riguarda invece l'anno 2021).
La Sila, dal canto suo, è un ricettacolo di fauna e di biodiversità. Basti ricordare che presenta ben 9 riserve naturali e un parco nazionale al suo interno, per comprendere il valore delle specie che conserva.