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10 Ottobre 2024
16:58

Aveva un allevamento illegale di tartarughe in casa: denunciato un 37enne

Un 37enne siciliano deteneva illegalmente in casa un allevamento di tartarughe del valore di 6 mila euro. Per allevarle si era allacciato abusivamente alla rete elettrica e le custodiva in condizioni precarie.

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Aveva in casa un allevamento illegale di tartarughe del valore complessivo di 6 mila euro. Al centro dell'operazione dei Carabinieri è finito un 37enne di Monreale, in provincia di Palermo, il quale adesso dovrà rispondere oltre che del reato di detenzione illegale di specie animali protette, anche di furto di energia elettrica, detenzione abusiva di munizioni, e alterazione di arma da fuoco.

A condurre l'indagine sono stati i Carabinieri della Stazione di Monreale, supportati dal Nucleo Carabinieri CITES di Palermo dal Nucleo Cinofili di Palermo-Villagrazia. A seguito dell'attività investigativa i militari hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e il terreno adiacente, all’interno del quale sono stati rinvenuti 21 esemplari di testuggine di Hermann (Testudo hermanni). Tutte le tartarughe erano prive della certificazione CITES, necessaria per il possesso legale di questi animali che, qualora fossero stati destinati alla successiva vendita clandestina, avrebbero potuto fruttare un guadagno di circa 6 mila euro.

A cosa serve la certificazione CITES

La certificazione CITES nasce dall'omonima convenzione, stipulata nel 1963 a seguito di una risoluzione adottata dai membri dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (IUCN), la più autorevole istituzione scientifica internazionale che si occupa di conservazione.

La CITES non ha come obiettivo quello di tutelare il benessere degli animali, bensì quello di regolarne il commercio. Negli anni Sessanta alcune parti di animali, come la pelliccia e le zanne, erano largamente utilizzati per produrre beni di lusso, e questa domanda sempre più alta ha portato la comunità internazionale a riflettere sulle regole per impedire che il commercio minacci la sopravvivenza delle specie particolarmente sfruttate. Basti pensare che gli elefanti del Gorongosa National Park, in Mozambico, stanno nascendo senza zanne a causa del bracconaggio. Uno studio pubblicato nel 2021 su Science ha rivelato come gli esseri umani uccidendo gli esemplari dotati di zanne per l'avorio hanno operato una sorta di selezione, dando a quelli privi di zanne maggiore possibilità di sopravvivere e quindi trasmettere i propri geni alle nuove generazioni.

Anche se la CITES non è riuscita a interrompere i commerci illegali, ha contribuito a salvaguardare un gran numero di specie dallo sfruttamento. Con gli anni infatti ha accolto nel proprio elenco anche animali non in via d'estinzione, come ad esempio le Testudo hermanni.

Il destino delle tartarughe

Le tartarughe trovate a Monreale erano custodite in condizioni precarie all’interno di terrari improvvisati, suddivisi in base all’età e allo stato di crescita. Queste strutture erano ricavate in un capanno nel terreno annesso alla casa del 37enne, mentre in un recinto esterno creato fra la vegetazione erano tenuti altri esemplari più adulti.

Durante la perquisizione, i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto una carabina ad aria compressa modificata, 4 cartucce calibro 8 e una cartuccia calibro 12, tutte detenute illegalmente. Approfondimenti successivi, effettuati con l’ausilio di tecnici dell'Enel, hanno anche permesso di individuare un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, principalmente utilizzato dall’uomo per alimentare le lampade alogene e i sistemi di riscaldamento necessari per l'allevamento dei rettili.

Le tartarughe, essendo specie protette, sono state sequestrate e temporaneamente affidate al Nucleo CITES di Palermo, in attesa di essere trasferite in una struttura specializzata, mentre l’arma, le munizioni e l'attrezzatura per l’allevamento, anch'essi sequestrati, saranno custoditi dai militari fino al successivo deposito presso l’Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Palermo.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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