Non è un buon momento per la fauna australiana: dopo gli incendi che hanno colpito la nazione tra il 2019 e il 2020, le brutte notizie sembrano continuare con dodici animali endemici in più dichiarati estinti. Il 3 Marzo 2021 infatti, in occasione del Wildlife Day, è stato riaggiornato l'elenco delle specie minacciate descritto nell'Environment Protection and Biodiversity Conservation Act, la legislazione ambientale australiana, a cui sono state aggiunte nuove dodici specie estinte. Di tutte queste non si avevano più notizie almeno dal 1950 e quindi sono estinzioni storiche, tranne però per la specie Pipistrellus murrayi, il cui ultimo esemplare è probabilmente morto nel 2009, e Emoia nativitatis, il primo rettile noto a estinguersi nel continente dai tempi della colonizzazione europea. Ecco le specie, di cui undici mammiferi e un solo rettile, che vanno a incrementare la lista australiana:
- Emoia nativitatis
- Bettongia anhydra
- Bettongia pusilla
- Conilurus capricornensis
- Notomys robustus
- Perameles myosurus
- Perameles notina
- Permameles papillon
- Pipistrellus murrayi
- Pseudomys auritus
- Pseudomys glaucus
- Pteropus brunneus
La situazione australiana, necessario un maggiore sforzo per la conservazione
Nonostante gli sforzi che sono stati fatti dal governo per la conservazione delle specie minacciate, che dal 2014 ha investito più di 535 milioni di dollari in progetti di protezione della fauna, le cose non sembrano mettersi per il verso giusto. L'Australia al contrario sembra aver raggiunto il primato per il maggior numero di mammiferi terrestri estinti, dalla fine del 1700 più del 10%, contando inoltre circa 1700 specie minacciate ad oggi.
Uno studio del 2019 mostra inoltre che gli investimenti del governo australiano nella conservazione della fauna non sono né sufficienti né comparabili a quelli di altre nazioni: gli Stati Uniti d'America, ad esempio, hanno investito circa due miliardi all'anno tra il 2011 e il 2016 per un numero simile di specie, mentre l'Australia solo 122 milioni. Il professor Dickman dell'Università di Sidney sottolinea inoltre che l'estinzione delle specie è un grosso problema non solo per gli animali in sé, ma anche per gli ecosistemi che potrebbero collassare se le specie continuano a scomparire in maniera così elevata.
Alcuni ricercatori suggeriscono anche che il motivo delle estinzioni di quasi tutte queste specie è probabilmente da ricercare nella predazione da parte del gatto domestico, e della volpe recentemente introdotta, ma anche la distruzione degli habitat e i recenti incendi potrebbero aver giocato un ruolo importante. Il governo potrebbe essere ancora in tempo per fermare questa estinzione quasi di massa, se deciderà di impegnarsi e investire di più in progetti di conservazione.