Le lettere si disegnano sullo schermo una ad una, mentre scrivo questo editoriale per il secondo compleanno di Kodami. Accade ogni giorno ad ognuno di noi della redazione e del comitato scientifico: vedere nascere un nuovo contenuto è un'esperienza che continua a farci venire un brivido sulla schiena, è un momento che ci rimanda a un senso di appartenenza generato da quel mai sopito desiderio di sentirci parte di un Pianeta in cui non siamo soli, per fortuna.
Un modo di essere e di pensare, un approccio alla divulgazione sulla relazione tra animali umani e non come lo abbiamo espresso dal primo giorno nel nostro Manifesto e che si è evoluto ed è cresciuto sempre di più, grazie all'enorme comunità di lettori che ci ha scelto e fatto rendere conto semplicemente di essere diventati una grande famiglia allargata che comprende chi ogni giorno ci supporta e ci spinge a continuare quel "viaggio nelle vite che abitano il mondo" che abbiamo iniziato solo 24 mesi fa.
Scriviamo articoli e approfondimenti, testi per i nostri video, idee per nuovi format e puntualmente ci confrontiamo, ragioniamo insieme e senza filtri ci presentiamo attraverso i nostri account ufficiali sui Social network (Facebook, Instagram, Youtube, TikTok) a chi cerca un'informazione certa, corretta e verificata per comprendere quanto sia fondamentale raccontare ogni giorno che la Terra è un posto in cui ancora c'è spazio per tutti e che non siamo noi umani i soli ad essere "speciali": ogni essere vivente lo è a suo modo, ognuno è un individuo unico da rispettare e conoscere.
Come tutti però – e perché questo non sia quel "classico" editoriale in cui ci si fa i complimenti da soli – cadiamo e falliamo anche noi. E quando è successo siete stati proprio voi che ci leggete il nostro faro per ritornare sui nostri passi e sempre, sempre aprire finestre di dialogo costruttive.
Il punto a cui siamo arrivati, del resto, ci racconta proprio questo: la perfezione in Natura non esiste, sebbene noi umani abbiamo voluto convincerci che sia così per quel nostro "difetto di fabbrica" che ci fa essere in realtà quello che siamo, noi per primi incompiuti e manchevoli ma proprio per questo ancora "migliorabili" almeno per essere in tempo per far sì che il Pianeta e i suoi abitanti non scompaiano.
Due anni fa, oggi, scrivevo il primo articolo su Kodami in cui provavo a disegnare la mappa su cui ci saremo voluti muovere, nella consapevolezza che il vero viaggio però era ed è il camminare insieme, alla scoperta di un modo di fare informazione che sin dall'inizio è stato qualcosa di nuovo, inedito nel panorama dei media nazionali e internazionali anche.
Si dice spesso infatti che "tutto è già stato scritto" ma quello che facciamo su Kodami no, ancora non era stato proposto: un ecosistema informativo dedicato alla relazione tra uomini e altri animali che oggi rappresenta un punto di riferimento per milioni di persone nel nostro Paese. Siamo nati in un sistema informativo in cui gli animali erano presentati dai media generalisti, in particolare, come oggetto o di notizie di cronaca nera oppure con titoli generati per scatenare clic su curiosità che poco avevano poi a che fare con l'etologia e, in fondo, il giornalismo stesso. Un modo di comunicare, più che di informare, in cui non c'era spazio per parlare concretamente e prendere posizione sui diritti degli altri esseri viventi.
Mettere di fronte chi ci governa a situazioni che non sono più tollerabili è stato ed è oggi uno dei nostri principali obiettivi ed è un compito che siamo intenzionati a mantenere con coscienza e forza. Ne è prova anche il lavoro che abbiamo fatto durante l'ultima tornata elettorale, mettendo di fronte ai rappresentanti dei diversi partiti ciò che non può più essere rimandato in un'agenda politica. Agenda di un Governo che però, all'indomani delle elezioni, ci restituisce l'ennesimo quadro desolante rispetto all'assenza di proposte di legge che diano una svolta seria in favore del benessere animale di tutte le specie e di tutela della relazione che abbiamo con i compagni di vita a quattro zampe che vivono con noi.
Lo dimostra l'emendamento sulla caccia alla Legge di Bilancio presentato proprio dal partito della leader Giorgia Meloni che è stato definito da "far west" anche su testate di certo non particolarmente attente alle tematiche animali. O l'assenza, sempre nel testo della Finanziaria in discussione, di quanto era stato promesso nel programma elettorale proprio da uno dei partiti maggiori dell'attuale coalizione al Governo, ovvero la Lega: il Garante nazionale dei diritti animali. Zero: figura non presente, nonostante proprio su questo sito a domanda diretta Filippo Maturi ne aveva ribadito l'importanza per il suo schieramento.
Ma sebbene la destra sia stata sempre coerente nel non prendere posizioni sulla salvaguardia delle specie selvatiche, stride moltissimo in questo inizio di legislatura la bocciatura da parte della Commissione della previsione di un permesso retribuito ai lavoratori in caso di malattia o decesso del proprio compagno animale, mentre appunto è stato giudicato ammissibile l'emendamento di Fratelli d'Italia per aprire alla caccia in aree urbane e protette. Stride perché la parte relativa agli animali nel programma di coalizione è stato incentrato anche sul voler conquistare il voto dei pet mate, promettendo loro risorse finanziare e vantaggi concreti proprio per rendere più semplice la vita di tutti i giorni di chi convive con un animale domestico.
Per un giornale come il nostro è fondamentale, dunque, mettere in risalto nel giorno in cui festeggiamo il nostro secondo compleanno questi aspetti. Perché più che spegnere le candeline insieme vogliamo che questa occasione sia utile per rendere chiaro che i quasi due milioni di lettori che scelgono ogni mese di informarsi sul nostro sito (senza contare il milione e trecentomila follower sui nostri account social) rappresentano chiaramente quanto interesse ci sia da parte degli italiani su questi temi.
Ecco, su Kodami non facciamo "solo" della divulgazione finalizzata alla fondamentale conoscenza delle altre specie ma parliamo anche di chi siamo noi, esseri umani: animali come altri che però troppo spesso, consapevolmente o meno, si confondono l'un l'altro attraverso quella meravigliosa capacità che è il linguaggio e che, secondo importanti studi, è proprio ciò che ci ha fatto evolvere in maniera così differente dalle altre specie. Ma se le parole le usiamo per prenderci in giro o per gestire il potere a seconda delle lobby o degli interessi di pochi a fronte di ciò che veramente sta a cuore all'opinione pubblica, dobbiamo denunciarlo e restituire alle persone il diritto all'onestà e pretendere il dovere dell'onestà.
Così se c'è qualcosa che ci rende fieri all'alba del nostro terzo anno "di viaggio", è sapere che a quel vuoto informativo noi abbiamo risposto cercando di colmarlo e continueremo a farlo. Perché non è solo una questione di "passione per gli animali" quella che ci anima ma la convinzione, profonda, che attraverso l'osservazione delle altre vite possiamo essere ancora "più umani" noi. Ma su questa ultima definizione vi invito a sentire dentro di voi, profondamente, la dolcezza e la fierezza che si prova quando usiamo appunto la parola "umanità" nella sua accezione più bella, come spesso del resto nel linguaggio comune viene utilizzata per esprimere il meglio di una specie come la nostra dotata di compassione, empatia e amore nei confronti di tutti. Nessuno escluso.