«La legge ignora gli animali». È questo lo slogan della manifestazione di protesta che si è tenuta domenica 25 febbraio 2024 a Milano. Attivisti e cittadini si sono incontrati per ribadire il sostegno della società civile alla proposta di legge AC30 per inasprire le pene per i reati contro gli animali.
Tra i firmatari della proposta figura anche la deputata di Noi Moderati Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo per i diritti degli animali. La parlamentare è scesa in piazza al fianco delle centinaia di persone chiedere di «porre fine alla sostanziale impunità di cui godono gli autori anche dei più crudeli e ripugnanti delitti contro gli animali».
Purtroppo, infatti, coloro che commettono gravi reati a danno degli animali non finiscono mai in carcere. Il principale motivo è che le pene sono ancora troppo blande. In teoria, infatti, reati come l'uccisione e il maltrattamento di animali sarebbero puniti con la reclusione fino ai due anni, ma nella pratica la presenza di taluni istituti impedisce quasi sempre l'effettivo accesso dei condannati negli istituti di pena. Talvolta, addirittura, il reato viene cancellato come se non fosse mai stato commesso.
Una situazione che stride con la sensibilità odierna dei cittadini che chiedono maggiore equità nel giudicare le persone responsabili di crimini come quelli commessi contro Aron, il cane bruciato a Palermo; e contro Leone, il gatto scuoiato vivo nel Salernitano.
Questa richiesta di giustizia dal basso, secondo Brambilla, «ora può diventare realtà grazie alla proposta di legge AC30 che prevede sanzioni più dure per i criminali che si macchiano di questi orribili reati: è arrivato il momento di approvarla!».
La proposta di legge è trasversale a partiti di orientamento politico molto diverso: tra i primi firmatari ci sono infatti anche Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia, presidente della Commissione lavoro della Camera; e il deputato Devis Dori di Europa Verde.
Si oppongono invece gli esponenti della Lega che hanno bocciato l’emendamento che puntava a eliminare carrozzelle e botticelle. Il «no» della relatrice leghista Elena Maccanti e il parere conforme del Governo hanno bloccato l’emendamento proposto da Brambilla che puntava ad abrogare l’articolo 70 del Codice della strada eliminando il servizio di piazza con veicoli a trazione animale o con slitte. E così, botticelle e carrozzelle potranno ancora circolare nei centri storici delle città mettendo a repentaglio la vita di poveri cavalli costretti a trainare pesanti carrozze con ogni tipo di condizione metereologica, nel traffico e nello smog di città come Roma, Firenze, Palermo, Messina e Pisa.
Noi di Kodami siamo andati a Roma proprio per seguire i lavori di una legge più in armonia con la riforma che ha introdotto la tutela di ambiente e animali in Costituzione. Un passaggio epocale al quale, però, non è seguita un'adeguata applicazione nell'ordinamento nazionale.
Un cortocircuito denunciato anche dalle maggiori associazioni di tutela animale che hanno preso parte alla manifestazione. Tra queste, l’Oipa auspica che «il Parlamento rifletta sulla condizione animale e sulla necessità che s’introducano a livello legislativo efficaci tutele, come tra l’altro richiede la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica».