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1 Maggio 2024
17:00

Attiviste prese a calci e pugni durante una manifestazione al circo “Royal” Orfei a Torino

Cinque attiviste di Ribellione Animale sono state prese a calci e pugni durante la manifestazione organizzata a Torino contro il circo "Royal" di Paolo Orfei.

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Cinque attiviste di Ribellione Animale sono state prese a calci e pugni durante la manifestazione organizzata a Torino contro il circo "Royal" di Paolo Orfei. Lo hanno dichiarato le attiviste stesse.

Le attiviste sono entrate nell'arena del Parco della Pellerina reggendo uno striscione con scritto "Basta animali nei circhi" e sedendosi per terra incatenate tra loro per manifestare il loro dissenso in maniera nonviolenta durante lo spettacolo "Africa – il regno animale".

«Al personale del circo presente sono bastati pochi secondi  per raggiungere le attiviste e dare il via ad una escalation di violenza davanti all'intera platea che peraltro comprendeva una moltitudine di bambini e bambine che hanno assistito alla scena – hanno fatto sapere gli attivisti – senza minimamente cercare il dialogo».

I circensi si sarebbero quindi scaraventati contro le attiviste inermi trascinandole e strattonandole, per poi proseguire con violenti calci, pugni e schiaffi. «Incuranti delle urla di paura e dolore delle attiviste, che non hanno mai reagito alla violenza e che ribadivano di essere nonviolente, hanno proseguito con numerosi sputi, insulti e ancora trascinamenti per metri, tirando alcune attiviste per i capelli e una per la gola, arrivando quasi a farle perdere i sensi».

Le violenze fisiche e verbali sarebbero continuate finché gli stessi circensi hanno chiamato le Forze dell'Ordine. Contusioni multiple, cervicalgia e 3 traumi cranici sono stati refertati alle attiviste nel pronto soccorso dove si sono recate a causa dell'aggressione subita. «Se con tanta facilità e autolegittimazione si sono sentiti in diritto di aggredire fisicamente delle attiviste sotto gli occhi della platea, cosa dobbiamo pensare del trattamento che i circensi riservano tutti i giorni agli animali non-umani prigionieri di un business crudele ed anacronistico?».

In Italia attualmente ci sono 54 circhi con animali non umani in tournée, per un totale di oltre 2.000 individui non umani coinvolti. Sono invece già più di 50 i paesi nel mondo che hanno vietato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme; solo in Europa, lo sfruttamento animale da parte delle strutture circensi è bandito in 17 paesi. La richiesta delle attiviste è chiara: che il Governo con una legge delega renda finalmente effettivo il comma 1 dell’articolo 2 della legge 106/2022, già approvata dal Parlamento, abolendo qualsiasi forma di sfruttamento animale all'interno dei circhi.

Il movimento chiede inoltre che tutti gli animali attualmente costretti ad esibirsi nei circhi italiani vengano liberati e reinseriti nel loro habitat naturale, ove possibile, oppure che vengano trasferiti in Santuari per animali esotici (e provvedendo a finanziare l'istituzione di nuove riserve di questo tipo), con spazi conformi alla loro etologia ed in grado di provvedere ai loro bisogni – evitando che siano destinati a forme alternative di sfruttamento a scopo di lucro come gli zoo (talvolta gestiti dagli stessi circensi).

L’azione si inserisce all’interno della campagna "Kimba – Ruggiti di Libertà", cominciata il 1 febbraio con un’azione di disobbedienza a Piazza del Popolo, nel cuore della Capitale. La campagna di disobbedienza civile nasce e si ispira alla ribellione di Kimba, il leone scappato dal circo a Ladispoli lo scorso 11 novembre.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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