“Comune di Bogliasco, colonia felina protetta”: è quanto si legge sui nuovi cartelli che l’amministrazione di Bogliasco, pittoresco borgo della riviera ligure di Levante, ha deciso di installare nelle vie della cittadina per mettere in guardia automobilisti e scooteristi sulla presenza di gatti che circolano liberi e invitarli così a rallentare e a fare attenzione.
L’iniziativa della giunta del sindaco Luca Pastorino si è concretizzata lo scorso 23 marzo con l’installazione dei cartelli, dedicati non solo alle colonie feline ma anche ai bambini: «Il nostro paese è ancora a misura di bambino e rispetta i gatti che vivono liberi – ha confermato il Comune – Questi sono i primi di una serie di nuovi cartelli studiati per ricordare a tutti e a tutte i beni preziosi che la nostra comunità offre».
La scelta del Comune di Bogliasco è indicativa della sensibilità dell’amministrazione verso un tema di cui non tutti sono a conoscenza, e cioè quello delle colonie feline. Bogliasco è un piccolo Comune che conta su meno di 5.000 abitanti, un numero che in estate aumenta esponenzialmente per la presenza dei turisti. Il che si traduce anche in un aumento di auto e scooter in giro per le sue strette strade, con il concreto rischio che a farne le spese siano i gatti che gironzolano liberi – ma accuditi e monitorati – per la cittadina. Allo stesso modo può accadere che, nel vedere un gatto vagare senza riferimento umano, qualcuno possa decidere di prelevarlo nella convinzione che si tratti di un animale abbandonato, smarrito o senza casa.
In realtà i gatti liberi sono protetti dalla legge 281/91 e da precise disposizioni regionali, che indicano in modo dettagliato le modalità di cura e protezione di questi esemplari: le colonie feline censite sono seguite e monitorate dalle istituzioni locali e regionali, e il legislatore ha deciso di riconoscere in modo chiaro e univoco al gatto la connotazione di animale libero.
La colonia felina è appunto un gruppo di gatti che vivono in libertà, ma sotto controllo sanitario e gestiti da enti e associazioni protezioniste d'intesa con le Asl, con il fine di assicurarne l’alimentazione e la cura della salute. È quindi vietato in maniera categoria prelevare gatti dalla colonia e allontanarli dal loro territorio, a meno che non si renda necessario per questioni di salute, e anche in questo caso l’intervento deve essere effettuato da personale abilitato sotto coordinamento degli enti e delle associazioni che hanno in gestione la colonia.
L’Accordo Stato-Regioni del 2013 in materia di identificazione e registrazione degli animali d’affezione introduce inoltre l’obbligatorietà dell’identificazione mediante microchip al momento della sterilizzazione e la registrazione in Anagrafe Canina dei gatti di colonia, anche se a oggi non tutti si adeguano alla disposizione.
Solitamente invece, per rendere immediatamente riconoscibile un gatto di colonia, viene praticato il taglio della punta del padiglione auricolare, intervento che deve essere praticato durante o subito dopo la sterilizzazione (obbligatoria) con l’animale in anestesia profonda. Fondamentale per la corretta gestione della colonia e il benessere dei gatti che ne fanno parte resta comunque il coordinamento tra Comune, Asl e associazioni, oltre che una corretta informazione per la popolazione. Un requisito, quest’ultimo, su cui sempre più amministrazioni stanno provvedendo investendo appunto in appositi cartelli che indicano la presenza di una colonia felina.