video suggerito
video suggerito
16 Agosto 2024
20:00

Attenzione alla “forfora che cammina”: si tratta di un parassita

La "forfora che cammina" è causata dagli acari appartenenti al genere Cheyletiella. Provoca prurito e dermatite su cani, gatti e conigli. Richiede diagnosi veterinaria e trattamento antiparassitario.

91 condivisioni
Immagine

La "forfora che cammina" potrebbe sembrare un'innocua alterazione del mantello o della pelle del nostro cane o gatto, ma in realtà si tratta di un fastidioso parassita chiamato Cheyletiella. Questo acaro, responsabile della cheyletiellosi, può colpire non solo i nostri amici a quattro zampe, ma anche altri animali domestici come i conigli e, in alcuni casi, anche l’essere umano. La cheyletiellosi è una malattia dermatologica che si manifesta con sintomi ben visibili e, se non trattata tempestivamente, può causare un forte disagio all'animale infestato. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come possiamo affrontare questo problema.

Cos’è la cheyletiellosi o "forfora che cammina"

La cheyletiellosi è una malattia parassitaria causata dagli acari del genere Cheyletiella, che si nutrono di detriti epidermici presenti sulla cute dell'ospite. Esistono diverse specie di questi acari, ognuna adattata principalmente a un tipo di animale: Cheyletiella yasguri per i cani, Cheyletiella blakei per i gatti e Cheyletiella parasitivorax per i conigli. Nonostante questa predilezione, questi parassiti possono comunque infestare anche specie diverse da quelle su cui sono maggiormente adattati.

Il nome "forfora che cammina" deriva dall'aspetto che l'infestazione assume: le scaglie di pelle morte, tipiche della forfora, sembrano muoversi perché ospitano gli acari, visibili anche a occhio nudo. La cheyletiellosi è altamente contagiosa e si trasmette facilmente tra animali attraverso il contatto diretto. Inoltre, questi acari possono sopravvivere per diversi giorni senza nutrirsi, aumentando così il rischio di contagio anche in assenza di contatto diretto tra gli animali.

Come capire se si tratta di cheyletiellosi

Riconoscere la cheyletiellosi non è sempre facile, poiché i sintomi possono essere confusi con quelli di una comune dermatite o forfora. Tuttavia, ci sono alcuni segnali distintivi che possono aiutarci a identificare la presenza di questo parassita:

  • Forfora biancastra in movimento: il segno più evidente è la presenza di scaglie di pelle che sembrano muoversi sulla superficie del manto dell'animale. Questo movimento è causato dagli acari stessi.
  • Prurito: l'infestazione da Cheyletiella può causare un prurito di intensità variabile, da lieve a molto intenso, a seconda della gravità dell'infestazione.
  • Dermatite desquamativa: nelle aree colpite, soprattutto sul dorso e verso l'attaccatura della coda, si possono notare scaglie e lesioni cutanee.
  • Alopecia e lesioni da grattamento: nei casi più gravi, l'animale può sviluppare alopecia e lesioni da autotraumatismo a causa del forte prurito.

Se notate uno o più di questi sintomi nel vostro animale, è importante consultare il veterinario per una diagnosi accurata. Quest'ultima si basa sull'osservazione diretta degli acari o delle loro uova al microscopio, utilizzando campioni prelevati dal mantello dell'animale tramite spazzolamento o con lo scotch test.

Come si cura la "forfora che cammina"

La cura della cheyletiellosi prevede innanzitutto l'eliminazione degli acari dal corpo dell'animale. Per farlo, vengono utilizzati specifici antiparassitari, anche se non sempre esistono prodotti registrati specificatamente per Cheyletiella. Tra i più efficaci ci sono il fipronil, la selamectina, la moxidectina e l'imidacloprid, disponibili in diverse formulazioni come spray o spot-on. In alcuni casi, si può ricorrere all'ivermectina, un antiparassitario somministrabile per via iniettabile.

Oltre a eliminare il parassita, è fondamentale trattare le lesioni cutanee causate dall'infestazione. Il veterinario potrà prescrivere antibiotici, creme, spray o bagni terapeutici per curare la dermatite e le eventuali infezioni secondarie. Infine, per prevenire la reinfestazione, è consigliabile trattare anche gli altri animali domestici presenti in casa e mantenere un'adeguata igiene degli spazi in cui vivono, eliminando gli eventuali parassiti rimasti nell'ambiente. Con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, è possibile liberare i nostri amici a quattro zampe da questo fastidioso parassita e farli tornare a vivere serenamente.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Avatar utente
Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views