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12 Giugno 2024
21:00

Attenzione al pesce prete: si mimetizza col fondale e la sua puntura è molto dolorosa

l pesce prete si trova nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale ed è pericoloso per le sue spine velenose, che causano dolore intenso se calpestate. Vive nei fondali sabbiosi e si mimetizza perfettamente sul fondale.

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Il pesce prete (Uranoscopus scaber) è uno dei pesci più temuti dai bagnanti del Mediterraneo e dell'Atlantico orientale. Incontrarlo, e soprattutto calpestarlo inavvertitamente, può essere molto doloroso per gli adulti e i più piccoli

Il pesce prete possiede infatti delle spine velenose sulla sua pinna dorsale e sulle branchie. Sono utili per difendersi dai predatori, ma possono infliggere punture molto dolorose alle persone che passeggiano nell'acqua. Quando una persona calpesta accidentalmente il pesce prete, le spine penetrano nella pelle e rilasciano il veleno, causando un dolore acuto e lancinante. La sensazione di dolore può durare diverse ore e, in alcuni casi, può essere accompagnata da gonfiore, arrossamento e febbre. Nei casi più gravi, specialmente se la puntura non viene trattata prontamente, possono verificarsi complicazioni come infezioni o reazioni allergiche.

Per evitare dolorosi incontri, è bene fare attenzione quando si cammina su fondali sabbiosi e fangosi, specialmente in aree note per la presenza di questo pesce. Indossare scarpette da mare può fornire una protezione aggiuntiva contro le spine velenose. In caso di puntura, è poi importante immergere immediatamente la zona colpita in acqua calda, che può aiutare a ridurre il dolore neutralizzando parte del veleno, e cercare assistenza medica se i sintomi persistono o peggiorano.

Il dolore può durare per ore e, in alcuni casi, può essere accompagnato da sintomi come gonfiore, arrossamento e, raramente, sintomi sistemici come nausea e vertigini. Sebbene le punture di pesce prete raramente siano letali, possono comunque rovinare una giornata al mare e, in casi gravi, richiedere un trattamento medico.

Il pesce prete appartiene alla famiglia Uranoscopidae ed è noto per la sua straordinaria abilità di mimetizzarsi: passa la maggior parte del suo tempo sepolto nella sabbia o nel fango, lasciando scoperti solo gli occhi e la bocca. Questo comportamento non solo lo protegge dai predatori, ma gli permette anche di catturare prede ignare che passano vicino.

Grazie ai suoi agguati cattura i piccoli pesci e invertebrati di cui si nutre senza difficoltà. Possiede inoltre una bocca grande e rivolta verso l'alto, perfettamente adattata per scattare rapidamente e intrappolare il povero malcapitato. Vive tra i 5 e i 6 anni e le femmine sono di dimensioni maggiori rispetto ai maschi.

Alla lista dei suoi straordinari adattamenti si aggiunge poi una caratteristica unica: un organo vicino agli occhi che può emettere leggere scariche elettriche il cui utilizzato non è ancora noto, si ipotizza venga utilizzato per stordire le prede o dissuadere i predatori.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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