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2 Agosto 2024
10:02

Attenzione a questo pesce: è una specie aliena ed è velenosissima

Il pesce palla maculato è una specie aliena invasiva arrivata solo di recente nei mari italiani. È estremamente velenoso e pericoloso per gli esseri umani se mangiato, a causa della tetrodotossina, uno dei veleni più potenti conosciuti in natura.

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Il pesce palla maculato, il cui nome scientifico è Lagocephalus sceleratus, è una specie aliena invasiva che ha recentemente colonizzato i nostri mari, portando con sé una serie di rischi sia per gli ecosistemi e la biodiversità che per la salute umane. Originario delle acque tropicali e subtropicali dell'Oceano Indiano e Pacifico, questo pesce è arrivato nel Mediterraneo attraversando il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana.

La sua presenza nei nostri mari non solo rappresenta una minaccia per gli ecosistemi locali, ma anche un serio rischio per la salute umana a causa del suo potentissimo veleno. È importante tuttavia sottolineare che questa specie, come tutti gli altri pesci palle, è pericoloso per gli esseri umani solo se vengono mangiate le sue carni.

Chi è il pesce palla maculato

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Lagocephalus sceleratus è facilmente riconoscibile per il suo aspetto distintivo: un corpo allungato e compresso lateralmente, ricoperto di piccole macchie scure su un fondo grigio-argenteo. Questo pesce può raggiungere una lunghezza di 40-50 cm e pesa circa 2,5 kg. La caratteristica più impressionante del pesce palla maculato è la sua capacità di gonfiarsi come un pallone quando si sente minacciato, un meccanismo di difesa che lo rende meno appetibile ai predatori.

Biologicamente parlando, il pesce palla maculato appartiene alla famiglia dei Tetraodontidi, comunemente conosciuti appunto come pesci palla, noti per la presenza di tetrodotossina, un veleno neurotossico potentissimo, nei loro tessuti. Questo veleno è concentrato principalmente negli organi interni, come il fegato, le ovaie e la pelle, rendendo il pesce estremamente pericoloso se mangiato, come molte altre specie appartenenti alla stessa famiglia. Intossicazioni fatali sono state già segnalate in Egitto, Israele e Turchia.

Dove puoi trovare il pesce palla maculato

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Da quando il pesce palla maculato ha fatto la sua comparsa nel Mediterraneo, è stato avvistato in diverse zone costiere italiane, soprattutto nel Mar Ionio e nel Mar Adriatico a partire dal 2013, con la prima osservazione avvenuta all'isola di Lampedusa. Gli avvistamenti più frequenti si registrano lungo le coste della Sicilia, della Calabria e della Puglia, dove i pescatori locali hanno iniziato a segnalare la presenza di questa specie invasiva con sempre maggiore frequenza.

Il suo arrivo potrebbe sconvolgere le dinamiche degli ecosistemi marini locali, poiché il pesce palla maculato è un vorace predatore di crostacei, molluschi e piccoli pesci, competendo con le specie autoctone per le risorse alimentari e alterando così le catene trofiche marine. Con il continuo aumento delle temperature dei mari, la specie (che è già arrivata anche nello stretto di Gibilterra) potrebbe inoltre spostarsi sempre più nord, diventando più frequente anche nell'Adriatico e nel Tirreno, dove oggi risulta ancora rara.

Quanto è potente il suo veleno

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La tetrodotossina contenuta nel pesce palla maculato è uno dei veleni più potenti conosciuti in natura, capace di causare paralisi muscolare e insufficienza respiratoria anche in piccolissime dosi. Questa neurotossina agisce bloccando i canali del sodio nelle cellule nervose, impedendo la trasmissione degli impulsi nervosi. Non esiste un antidoto specifico per la tetrodotossina e l'unico trattamento possibile è il supporto medico intensivo per mantenere le funzioni vitali del paziente fino a quando il veleno non viene metabolizzato ed eliminato dall'organismo.

In caso di avvelenamento, i sintomi possono manifestarsi rapidamente entro 30 minuti dall'ingestione, includendo nausea, vomito, difficoltà respiratorie, paralisi e, nei casi più gravi, morte. È fondamentale evitare quindi qualsiasi contatto e non consumare il pesce palla maculato, anche se cotto, poiché la cottura non neutralizza la tossina. In caso di avvistamento o pesca accidentale, inoltre, può essere molto utile segnalare il dato alle autorità e all'ISPRA per monitorare e sorvegliare l'andamento e la diffusione della specie nei nostri mari.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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