L’attacco hacker alla Regione Lazio non ha causato problemi soltanto al comparto sanità e alla campagna vaccinale contro il coronavirus, ma ha bloccato numerose altre attività svolte principalmente in via telematica. È il caso della lettura dei microchip dei cani e dei gatti recuperati o salvati in strada, come denuncia la sezione romana dell’Enpa.
A lunedì 9 agosto, oltre una settimana dopo l’attacco sferrato dagli hacker, il sito della Regione Lazio era infatti ancora fuori uso e numerosi database ancora non disponibili. Conseguenza diretta, gli operatori dei canili, le Asl e gli studi veterinari possono leggere il microchip ma non riescono a collegarsi all’Anagrafe Canina per consultare i dati registrati. E ovviamente non è neppure possibile registrare l’animale ex novo.
Non solo. Visto che l’attacco hacker ha di fatto interrotto tutti servizi online delle Asl, non si può neanche ottenere il rilascio dei certificati anagrafici, di espatrio e di vaccinazione antirabbica per cani e gatti. Chi vuole portare un animale all’estero, insomma, non ha attualmente la possibilità di farlo, contrariamente ai viaggi in Italia, per cui sono validi i certificati scritti e firmati dai veterinari.
Che cos'è e come funziona l'anagrafe canina
L’Anagrafe Canina, come spiega Laura Arena, veterinaria e membro del comitato scientifico di Kodami, è una banca dati che permette di fornire i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione degli animali smarriti e il loro legittimo proprietario.
I dati registrati corrispondono quindi ai dati del proprietario come nome e cognome, indirizzo e numero di telefono; e ai dati del cane, come la sua descrizione, ma specialmente al suo numero di microchip. Oltre a rendere più facile la restituzione dell’animale al proprietario in caso di smarrimento, la registrazione è un efficace strumento di dissuasione e controllo dell’abbandono e del randagismo.
Nel momento in cui un animale è identificato mediante microchip e registrato in Anagrafe, la responsabilità della persona collegata è inconfutabile e riguarda vari aspetti, tanto lo smarrimento e l’abbandono quanto eventuali danni arrecati da parte dell’animale e eventuali danni riportati all’animale stesso.
L’attacco hacker, prendendo di mira i sistemi su cui si appoggiano le Asl, ha messo dunque fuori uso anche l’Anagrafe Canina, e chi è in cerca di un animale smarrito non può fare altro che provare a rivolgersi direttamente ai canili nella speranza che possano averlo ritrovato e se ne stiano prendendo cura in attesa del ripristino.