Astro è un cane anziano che il 6 maggio è stato chiuso dentro la custodia di un abito da sposa e poi buttato in un canale di scolo a Monreale, in provincia di Palermo. I responsabili però sono stati individuati dai Vigili Urbani grazie alle videocamere di sorveglianza installate nelle zone adiacenti: sono due donne e saranno denunciate per maltrattamento, abbandono e tentata uccisione di animali.
Nel ritrovamento di Astro, che è stato lanciato da diversi metri dentro il canale, è stato determinante il tempestivo intervento di un passante che ha notato il sacco sospetto all’interno del quale il povero animale lottava per sopravvivere e il successivo aiuto fornito dai volontari Linda Guarnieri e Nicola Alessandro, membri dell’associazione animalista Enpa Monreale e di Stop Animal Crimes Italia.
«Sono stati giorni intensi per il nostro vecchietto, che abbiamo chiamato Astro – racconta Linda a Kodami – Abbiamo avuto paura di perderlo perché le sue condizioni sono apparse da subito molto gravi. Astro ha riportato diverse fratture, tra cui una allo sterno provocata dal lancio nel canale, danni neurologici e il suo corpo mostra chiari segni di maltrattamento subìto nel tempo: ha lividi in varie parti, al collo brutti segni che testimoniano una lunga prigionia a catena e al momento del ritrovamento era pieno di zecche».
Il cane, dopo il ritrovamento, è stato immediatamente trasportato in una clinica veterinaria dove si trova ancora ricoverato: lì ha ricevuto e sta continuando a ricevere non solo le terapie necessarie ad attutire i dolori delle sue ferite ma anche l’amore dei medici e dei volontari, attenzioni che forse prima d’ora non ha mai ricevuto.
«Le due donne volevano la morte di Astro e invece lui, da buon guerriero qual è, vive ancora con noi, circondato da un amore immenso – continua la volontaria Linda – l’omertà stavolta non ha vinto e noi volontari siamo molto felici che Astro riavrà la sua rivincita: i responsabili non rimarranno impuniti e la giustizia farà il suo dovere nei loro confronti».
L’intento delle due era evidente e traspare in modo lampante dalle immagini delle videocamere di sorveglianza raccolte dagli agenti: dopo aver fermato l’auto in cui si trovavano, hanno aperto il baule, si sono caricate addosso il sacco nero all’interno del quale era stato chiuso Astro e poi lo hanno lanciato nel canale, facendogli fare un volo di diversi metri prima di toccare terra. Poi, con calma, hanno riacceso l’auto e sono andate via. Il sacco era stato completamente chiuso con una cerniera dall’esterno.
«Stop Animal Crimes Italia depositerà nelle prossime ore una querela per il reato di abbandono, maltrattamento e tentata uccisione di animali, per aver cagionato ferite sottoponendo l’animale senza necessità e per crudeltà a comportamenti insopportabili – scrive l’associazione Stop Animal Crimes in un comunicato stampa – e chiederà al Sindaco di Monreale un provvedimento interdittivo, per evitare che la donna e la complice possano avere a che fare in futuro con altri cani o animali».
Gli investigatori, dopo aver analizzato le immagini, hanno identificato tramite la targa del veicolo le due donne che sono state convocate nella Caserma di Via Venero, in cui sono state raccolte le loro dichiarazioni.
«Dentro la custodia in cui Astro era stato imprigionato era ancora presente parte di un abito da sposa, segno che si sono disfatte di Astro e del vestito, come se entrambi fossero oggetti vecchi e rovinati di cui liberarsi – conclude Linda – Astro farà fatica a dimenticare tutto il male subito ma adesso sa che non è più solo nella sua battaglia. Il suo dolore è anche nostro ora».
Astro oggi potrebbe lasciare la clinica, previo consenso dei medici veterinari. Le sue condizioni non sono ancora del tutto stabili ma finalmente è fuori pericolo, strappato in extremis alla morte a cui volevano condannarlo. Nei prossimi giorni verrà sottoposto ad altre visite tra cui alcune neurologiche e nel frattempo i volontari stanno cercando uno stallo in cui potrebbe continuare a ricevere terapie e affetto, una volta dimesso.
«Cerchiamo uno stallo per lui, anche se sappiamo che è molto difficile. Lui intanto sta cominciando a rispondere alle terapie e dopo tanti giorni è anche riuscito a fare una passeggiata», spiega Nicola Alessandro.
Dall’associazione Stop Animal Crimes Italia i volontari concludono: «Le pene previste dalle leggi italiane prevedono sanzioni e misure troppo labili rispetto alla gravità della condotta; un gesto disumano come questo dovrebbe prevedere l’arresto immediato e la detenzione in carcere. Solo così si potranno scongiurare fatti così deprecabili da ogni punto di vista».
Se qualcuno volesse mettersi a disposizione per aiutare i volontari a trovare uno stallo per Astro, il numero da contattare è il seguente: 3451574313