Sei asini vaganti in Campania sono stati trovati e portati nella Foresta demaniale regionale Cerreta Cognole, nel Salernitano. Gli animali, 3 maschi e 3 femmine, vagavano soli nelle campagne di San Cipriano Vicentino, provincia di Salerno.
«Cerchiamo per loro una nuova casa con associazioni specializzate in equini o fattorie didattiche dove gli animali possano stare a contatto con le persone e i bambini». Questo l'appello rivolto a Kodami da Adriano Di Biase, il direttore del Cras della Foresta Cerreta Cognole.
Sembra strano a dirsi, ma anche se rari esistono casi di asini randagi. Questo perché gli equini, sia asini che cavalli, proprio come avviene per i cani, devono essere registrati in un'apposita banca dati. Al momento della registrazione vengono anche dotati di microchip, grazie al quale in caso di rapimento o di incidente possono essere riportati alla loro persona di riferimento. Dei 6 asini ritrovati a San Cipriano, solo le 3 femmine erano microchippate e quindi hanno potuto essere ricollocate nelle loro famiglie.
Quando un animale è vagante sul territorio, che si tratti di un cane o di un equide, è sempre il Sindaco la figura responsabile, e così è stato anche per gli "asini randagi" di San Cipriano. «Quando sono stati rinvenuti – chiarisce il direttore del Cras – si fa una comunicazione al sindaco e lui inserisce l'avviso sull'albo pretorio, in modo da spingere l'eventuale detentore a farsi avanti. Nel frattempo sono stati portati tutti da noi, da qui ne abbiamo poi ricostruito la storia».
Per due di loro, nel 2021 era stata fatta anche una denuncia di furto da parte dei proprietari della stalla in cui vivevano. Per tutti gli altri, invece, sono già iniziate le operazioni di microchippatura, ma il loro destino ad oggi è molto incerto.
La Foresta regionale Cerreta Cognole si trova su un territorio montuoso che presenta la maggiore superficie boschiva del Vallo di Diano, una delle zone più verdi della Campania. È qui che arrivato tutti gli animali selvatici sequestrati nella regione. Si tratta di animali come i sette daini salvati da un parco privato nel Salernitano dove erano diventati attrazioni turistiche, oppure destinati a morte certa cuccioli di volpe che rischiavano di essere investiti sulla trafficata strada provinciale 75 Avvocatella, dove si erano stabiliti dopo la scomparsa della madre.
Ma nella foresta demaniale arrivano anche moltissimi animali da fattoria e da lavoro, sfruttati fino alla morte dall'essere umano e poi spesso abbandonati. Così diventano "randagi" moltissimi equidi, animali che similmente agli esseri umani sono longevi e destinati quindi a una lunga vecchiaia. I cavalli, una volta raggiunta un'età avanzata vengono più spesso destinati ai macelli, anche se esistono casi di abbandono anche per questa specie. Il caso più noto è quello della pony Luce, legata e abbandonata nei boschi di Sarno, dove sarebbe certamente morta nell'anonimato se non fosse stata salvata dai Vigili del Fuoco.
Per gli asini, invece, il destino è forse ancora peggiore: una volta raggiunta un'età avanzata, non più compatibile con i lavori pesanti, vengono uccisi e in alcuni casi abbandonati, diventando così degli "asini randagi" a tutti gli effetti. Proprio come avviene per altri animali domestici, anche questi vivono al fianco delle persone da molto tempo, come mostra una ricerca pubblicata su Science, e realizzata da un team internazionale guidato dai ricercatori del Centre d'Anthropobiologie et de Génomique di Tolosa, in Francia. Secondo lo studio condotto su 207 genomi di asini moderni gli asini hanno ricoperto un ruolo chiave nella storia dell'umanità e fin dal 5.000 a.C. sono stati utilizzati come animali da soma o da lavoro, soprattutto per i lunghi spostamenti in ambienti impervi semi-aridi o montani.
Per loro, in 7mila anni, poche cose sono cambiate. Quelli giunti la scorsa settimana a Cerreta Cognole, infatti, non sono i primi asini in cerca di casa. «Nel maggio 2022 – aggiunge Di Biase – altri asini sono sequestrati da una stalla a Boscoreale (Napoli) poiché erano detenuti illegalmente. Si tratta di animali magnifici di razzza sarda. Il trasgeressore che non li aveva registrati è stato identificato, ma per loro adesso ci sono due opzioni: la vendita, oppure l'adozione da parte di un'associazione. Noi in presenza di no profit attendibili speriamo in questa seconda opzione».
Al momento anche loro vivono negli ampi spazi della Foresta, dove vengono impiegati in attività didattiche con le scuole. Ma si tratta di una fase transitoria, al termine della quale ci sono due destini molto diversi.
Per questi animali, sia gli asini vaganti di San Cipriano, sia quelli sequestrati a Boscoreale, adesso può aprirsi un nuovo capitolo se si faranno avanti le realtà giuste.
Per informazioni sugli asini contattare direttamente la Foresta Cerreta "Cognole" sulle pagine social