Due ricercatori giapponesi dell'Università di Hokkaido, Naohiro Hasegawa e Hiroshi Kajihara, hanno scoperto nelle acque dell'isola di Kume, nell’arcipelago di Okinawa, una nuova e affascinante specie di organismo marino coloniale che ha subito conquistato il web per via del suo aspetto. Questo animale è stato denominato "gaikotsu-panda-hoya", ovvero "ascidia scheletro di panda" in italiano, per via della sua straordinaria somiglianza con uno scheletro stilizzato di panda, formato dalle strutture interne bianche che spiccano sul corpo trasparente insieme alle macchie nere che ricordano gli occhi e il naso dell’orsetto mangiatore di bambù. Anche il suo nome scientifico, Clavelina ossipandae, fa esplicito riferimento alle ossa di un panda.
I campioni utilizzati per le analisi genetiche e morfologiche sono stati prelevati nel 2021, in acque poco profonde e nei pressi di un imponente scoglio chiamato "Tonbara", situato lungo la costa sudorientale dell'isola di Kume. Curiosamente, la specie era già nota agli abitanti dell'isola e alcuni esemplari di ascidia scheletro di panda erano esposti in un acquario di un negozio locale da diversi anni, senza che il mondo scientifico ne fosse a conoscenza. Quando la popolarità di questo strano animale è esplosa grazie ai video condivisi sui vari social network, i due scienziati hanno approfondito le ricerche fino a descrivere e classificare ufficialmente la specie. Hasegawa scoprì per la prima volta questi piccoli animali su Twitter nel 2018.
Le ascidie appartengono al subphylum dei Tunicati e nonostante l’aspetto sono piuttosto affini ai vertebrati. Si tratta infatti di organismi marini che, nella fase larvale libera di nuotare, presentano una notocorda, una struttura cartilaginea tubulare legata al sistema nervoso, embriologicamente affine alla colonna vertebrale. Nella fase adulta, invece, si ancorano al substrato del fondale marino, come rocce, sabbia o occasionalmente altri esseri viventi per filtrare l’acqua e catturare particelle sospese di materia organica di cui si nutrono.
Ciascuna ascidia è dotata infatti di un sifone inalante per aspirare l’acqua ricca di particelle e microrganismi, che, dopo la filtrazione all'interno del cestello branchiale, viene espulsa nuovamente attraverso la stessa apertura. Le strutture bianche dello "scheletro" sono vasi trasversali, mentre la funzione degli “occhi” e del “naso” neri della nuova specie non sono state ancora state individuate. I dettagli della ricerca sull'ascidia scheletro di panda sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Species Diversity.