Artù è un meticcio che fino a qualche giorno fa non aveva una casa né alcun pet mate di riferimento: vagava per le vie del centro storico di Misilmeri, spaesato e disorientato, visibilmente non abituato alla vita di strada.
«Di sicuro il cane è stato abbandonato, perché prima non era mai stato visto qui – raccontano a Kodami alcuni residenti della zona – Esistono altri randagi del posto, ma lui non apparteneva ad alcun branco».
A segnalare la presenza di Artù in piazza Comitato a Misilmeri sono stati diversi cittadini che, avvalendosi del prezioso passa parola offerto dalle condivisioni social, hanno postato su facebook le sue foto, descrivendo la sua situazione e invitando chiunque lo riconoscesse a fornire informazioni riguardo ad un eventuale smarrimento o abbandono.
Purtroppo, o forse guardando al finale di questa storia sarebbe meglio dire per fortuna, Artù non è mai stato reclamato da nessuno, segno che la pista dell’abbandono formulata dai residenti non era poi così scorretta, tenendo in considerazione anche il fatto che l’animale aveva mostrato sin da subito il disagio di vivere in strada, dove non riusciva ad orientarsi, allontanandosi ad ogni rumore sospetto.
Artù, prima di essere adottato dai Carabinieri di Misilmeri, non aveva un nome, non risultava registrato ad alcuna anagrafe canina, essendo sprovvisto di microchip. Gli uomini dell’Arma, infatti, dopo aver discusso della possibilità di poter allargare la loro Compagnia accogliendo un membro speciale, hanno recuperato il meticcio e allertato i veterinari della zona che hanno accettato l’invito ad effettuare un primo check-up sullo stato di salute dell’animale.
Nessun problema di salute, solo tanto stress e carenza di affetto: queste sono state le valutazioni fornite dagli esperti ai militari che sono stati felici di accogliere all’interno del proprio “nucleo familiare” un collega scodinzolante.
E’ stato il Maggiore Marco Montemagno, Comandante della Compagnia dell’Arma dei Carabinieri di Misilmeri che ha ufficializzato l'ingresso di Artù in questa famiglia speciale, regolarizzando la sua adozione secondo le previsioni legislative con l’applicazione di un microchip a suo nome.
«Nei giorni in cui Artù si trovava ancora in strada ha piovuto tanto e tra le persone che si preoccupavano di monitorare il suo stato di salute c’erano proprio i militari che non gli hanno fatto mancare né cure né affetto – spiega Chiara, una residente della zona – sono molto felice che Artù abbia trovato casa. E’ nel posto più sicuro che possa esistere al mondo, tra le braccia di chi ogni giorno lavora per la sicurezza del paese».
Quello compiuto dai Carabinieri di Misilmeri è un gesto esemplare che ha ridato dignità ad un cane vittima della superficialità di chi adotta, compra o prende animali con l’errata ed inquietante convinzione che possa disfarsene quando e come gli pare più opportuno, ignorando le gravi conseguenze di una simil condotta.
Artù è ormai il “cane Carabiniere” di Misilmeri, che ha instaurato con la sua “famiglia militare” un rapporto di fiducia e rispetto reciproco, degno di essere chiamato relazione uomo-animale, dimostrazione dell’impegno dell’Arma nei confronti della tutela degli animali, spesso soggetti che rientrano nella categoria dei più indifesi della nostra società.