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12 Ottobre 2022
12:44

Artistic grooming, l’assurda moda di dipingere i cani. L’etologa: «Che i cani soffrano è evidente»

Secondo gli artistic groomer più in voga su Instagram e Tik Tok il cane non soffre e anzi si sente amato. Ma per l'etologa si tratta di "antropomorfismo ammiccante finalizzato solo ad aumentare il volume della clientela". In ogni caso, il giro d'affari, sopratutto negli USA, è in crescita esponenziale.

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Giornalista

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Gabriel Feitosa, brasiliano trapiantato a San Diego, ha 1,4 milioni di follower su TikTok e oltre 200 mila su Instagram. Il suo salone di bellezza per cani, specializzato in "artistic grooming" o "grooming creativo" per la decorazione di animali domestici, ha aperto nel 2019 ma il successo è stato tale da portare Gabe, come si firma sui social, ad aprire una rete di franchising che punta ai 200 negozi sparsi negli Stati Uniti.

Sul suo sito sono disponibili corsi on line a partire da 180 $ per imparare ad applicare il colore ed ottenere le giuste sfumature, tagliare e sforbiciare dando la forma voluta, usare l'aerografo per accentuare il design.

I video che pubblica – e che Kodami non rilancia – mentre colora, spazzola, rifinisce e abbraccia i suoi cani-clienti sono così popolari da averne fatto un personaggio da invitare ai talk show, definendolo l’artista del grooming che, nell’accezione comune, è la semplice tolettatura, ma nelle mani di un creativo si può trasformare in un’incredibile moda che fa girare centinaia di migliaia di dollari e trasforma i cani in altri animali o in pupazzi animati in tecnicolor.

Gabriel Feitosa, anche se è uno dei più famosi e dei più produttivi, non è certamente l’unico esempio di artist groomer, fenomeno molto americano con derive meno appariscenti anche in Italia dove, comunque, i negozi per animali che vendono collari tempestati di Swarovski o tute antipioggia leopardate sono sempre più frequenti.

Artistic grooming, fenomeno in ascesa da milioni di followers

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Gabriel Feitosa al lavoro.
(foto dal la sua pagina instagram)

L’artistic grooming è un fenomeno in ascesa. Negli Usa nel 2009 è nata la National Association of Creative Groomer che punta ad offrire ai tolettatori la possibilità di istruirsi soprattutto nell’uso dei colori. Ma è stato soprattutto l’esplosione dei social, e dei video in particolare, a fare di questo fenomeno una vera e propria moda.

La pagina Instagram The creative Groomer,  attraverso i video che mostrano le varie fasi della tolettatura che trasforma i cani in pupazzi animati a tema, ha creato un mondo parallelo che vende attraverso l’omonimo sito tutto quanto serve per cimentarsi anche da autodidatti: le teste di cane realizzate con peli sintetici, scontate a 38$, possono essere colorate con gesso, pennarelli oppure persino aerografate.

Per farlo meglio si può seguire un tutorial on line che, a 70 $, ti spiegherà come mescolare i colori con le giuste proporzioni e come applicarli sulla pelliccia. Lo "starter app" dell’impresa viene fornito con l’acquisto di una scatola con colori e accessori a tema: quella dedicata a streghe e magia, ad esempio, costa 60 $ ed è perfetta per l’Halloween in arrivo.

Che cos'è la tolettatura artistica?

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Unghie dipinte con lo smalto (dal web)

Lo scopo è quello di dare un nuovo look al cane il cui pelo viene tosato o accorciato e poi dipinto. Le possibilità sono infinite: con l'uso di colori non nocivi le combinazioni sono le più fantasiose e alla fine della lunga seduta il cane può essere una tigre o una giraffa, gli animali più imitati, oppure un personaggio dei cartoni o un "travestimento speciale” a seconda dei periodi dell’anno.

Halloween, ad esempio, è un richiamo irresistibile, essendo anche una delle festività più celebrate nei paesi anglosassoni dove questa pratica è più diffusa. Pipistrelli, zucche, cappelli da maghi colorano momentaneamente le schiene di ogni razza di cani anche se i barboncini sono i prediletti dagli artistic groomer.

Gli attrezzi del mestiere sono forbici e pettini ma anche rasoi elettrici e pennelli. Il risultato sono mantelli colorati, a volte quasi clowneschi, che oggettivizzano l’animale in un pupazzo da divertimento. Le migliaia di like che seguono alla pubblicazione dei post confermano che, nel momento in cui appare sui social, il cane ha completato la sua trasformazione in un gioco destinato a far divertire e incuriosire.

Per raggiungere il risultato tutto è lecito: anche fiocchi e nastri colorati che vanno a completare il look o la "manicure/pedicure": le unghie vengono dipinte in qualsiasi modo a completare il quadro.

I consigli di un artistic groomer: «Comprate un Barboncino per esercitarvi»

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Un cane finto con peli sintetici su cui esercitarsi (foto dal web)

«Potrebbe essere necessario molto tempo se non si dispone di cani su cui esercitarsi». Così ci ha risposto la responsabile di The Creative Groomer, sito americano molto attivo fra concorsi di bellezza e tutorial in rete, alla domanda: «Quanto tempo ci vuole ad imparare questo tipo di tolettatura?».

Il cane su cui esercitarsi, però, sembra essere solo un oggetto e non un essere senziente. «Il mio consiglio – continua – è di acquistare un barboncino su cui fare pratica. Hanno il pelo migliore da usare. Potete anche esercitarvi sui Bichon e su alcuni Doodle se hanno un pelo decente. Potete anche usare Shih Tzu e Husky o cani con quel tipo di pelo».

Anche riguardo al costo dell’operazione, ciò che viene considerato è soltanto quello economico, nessun interesse per la ricaduta sull’animale: «Intagliare disegni sul manto non costa nulla. L'acquisto di colori come tinture, gessetti, pennarelli, ecc. è ciò che vi costerà di più. Il costo può variare da 3 a 13 dollari per colore».

Abbiamo chiesto anche se pensano che in qualche modo l’animale subisca una violenza per il divertimento umano o se soffra durante la colorazione. «Vi assicuro che non soffrono mai. Quando sono sul tavolo, molti cani sanno che sono in modalità di lavoro. Non c'è tempo per giocare. Se a un animale non piace il tempo trascorso a lavorare su di lui e il processo, non vi permetterà di farlo. Ho avuto molti cani a cui non piaceva quello che stavo facendo e ho dovuto fermarmi e dire alla persone di riferimento che il loro cane non era adatto a questo. Se saltano, se lottano, se si girano, se cercano di mordere voi o il colore o lo strumento che state usando, allora non sono adatti. Un animale a cui piace il processo di colorazione si sdraierà o rimarrà seduto mentre lavorate. Una volta che ho finito con loro e vanno sul pavimento sono super eccitati e felici perché sanno che ora possono giocare».

Della stessa opinione anche Feitosa che spiega: «La toelettatura creativa consente all'umano di “legare” con il proprio cane che non si preoccupa o capisce i disegni o le forme del suo mantello ma invece avverte l'amore e l'attenzione che riceve per ore». Dove per ore si intendono le diverse sessioni di lavoro necessario per completare il mantello secondo le richieste.

L’etologa: «Una forzatura, che i cani soffrano è evidente dalla loro espressione»

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Un cane con il mantello completamente decorato (foto dal web)

Completamente in disaccordo Federica Pirrone, veterinaria, etologa e rappresentante del Comitato Scientifico di Kodami. «Che i cani si sentano amati in questa circostanza è una forzatura strumentale, un antropomorfismo ammiccante finalizzato solo ad aumentare il volume della clientela – spiega – Che i cani soffrano è evidente dalla loro espressione».

Secondo Federica Pirrone dunque, lungi dall’essere una pratica che in qualche modo favorisce il benessere animale, possono esserci implicazioni negative anche nella relazione tra il cane una volta dipinto e i suoi simili. «La colorazione anomala certamente confonde i loro conspecifici che possono avere reazioni imprevedibili che li disorientano nell'approccio – spiega l’etologa – I cani percepiscono una stranezza, alla quale spesso reagiscono con sospetto, arrivando anche a mostrare comportamenti aggressivi che il loro simile dipinto può non spiegarsi. Questo può alterare le relazioni e può, in casi estremi, creare conflitti o comunque stress gratuito».

L’ultima considerazione della studiosa riguarda un elemento che i tolettatori non considerano evidentemente: l’olfatto, uno dei sensi più sviluppati e più sensibili dei cani. «Nel caso della pittura entra in gioco anche l'olfatto e dunque l'odore che emanano questi soggetti dipinti che non è assolutamente naturale. Il cane sottoposto a questa pratica lo percepisce e non sono convinta che gli piaccia. E comunque lo percepiscono anche gli altri cani, il ché si inserisce nel discorso precedente, ossia l'alterazione delle dinamiche comunicative e relazionali».

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Una decorazione per Halloweeen
(foto dal web)
Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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