I gusci delle cozze diventano un isolotto per la nidificazione degli uccelli migratori. È il progetto di economia circolare avviato nello stagno di Corru Mannu in Sardegna da MEDSEA, la Fondazione Mediterranean Sea and Cost Foundation istituzione no profit che promuove la tutela e lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi costieri, e Nieddittas, brand che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano.
Il piano prevede di riutilizzare, appunto, i gusci dei mitili scartati dalla lavorazione industriale per realizzare un isolotto artificiale che sostenga l’insediamento e la nidificazione di alcune specie di uccelli e nasce all’interno del progetto di cooperazione internazionale Maristanis per la tutela e la gestione integrata delle zone umide costiere del Golfo di Oristano.
L’isolotto, lungo circa 20 metri e alto 2 metri, gode di una posizione estremamente favorevole per la nidificazione, lo svernamento e la migrazione di importanti specie di uccelli acquatici e marini migratori, perché sorge nell’area dove insistono gli stabilimenti di Nieddittas, a cui la Regione Sardegna ha affidato la tutela e salvaguardia del sito.
Inoltre, la sua distanza dalla terraferma impedisce l’accesso ai predatori terrestri. Lo strato superficiale dell’isolotto è costituito da 2000 sacchi pieni di gusci di cozze, come dicevamo, la vera particolarità innovativa di tale sperimentazione.
Gli scarti recuperati, infatti, in questo modo si trasformano in una risorsa importante per migliorare le condizioni di conservazione della biodiversità delle zone umide e se il piano funzionerà, inoltre, potrà essere adattato e promosso in altre zone per la costruzione di altre aree di nidificazione o di ripristino ambientale.
E sembra proprio che sia funzionando: in queste settimane, proprio come sperato, l’area ha cominciato a ospitare la nidificazione del fraticello (Sternula albifrons), della sterna comune (Sterna hirundo), del beccapesci (Thalasseus sandvicensis) e di altre specie di uccelli che stanno trovando l'isolotto di loro gradimento.
Quando l’8 febbraio dell'anno scorso il Parlamento ha introdotto la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali nella Costituzione, è successa una cosa molto importante.
La modifica costituzionale, infatti, elevando a principio della Repubblica la tutela della biodiversità, ha confermato quanto questa sia da considerare indispensabile per le generazioni presenti e per quelle future. Ben vengano quindi tutti quei progetti che possono rivestire un valore in più per la sua conservazione.
Corru Mannu venne inserita già negli anni 70 nella lista delle zone umide di importanza internazionale dalla convenzione Ramsar il primo vero trattato intergovernativo a livello globale riguardante la conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali.
In base alla direttiva comunitaria Corru Mannu venne dichiarato sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale e conseguentemente inserito nella rete Natura 2000, il sistema di aree dedicate alla conservazione della biodiversità, caratterizzate dalla presenza di habitat e specie faunistiche e floristiche di elevato interesse.