Il circo di Maya Orfei è arrivato a Torino, ma prima ancora di andare in scena lo spettacolo ha scatenato polemiche a non finire da parte degli animalisti che data la normativa vigente possono fare ben poco per impedire l'evento, se non chiedere qualche altro genere di provvedimento.
A luglio, infatti, la Camera dei Deputati ha approvato la nuova legge sullo Spettacolo che porterà al graduale superamento degli animali in questo genere di manifestazione ma manca ancora il decreto attuativo per entrare in vigore ufficialmente.
Alla luce di questo, la LIDA sezione Torino, ha chiesto al Comune, di effettuare almeno tutti i controlli, seppur minimi, previsti dal Regolamento n. 320, emanato specificatamente per tutelare il benessere di tutti gli animali presenti sul territorio cittadino.
Al punto 8, infatti, il testo prevede che «l’attendamento di strutture circensi e simili è soggetto al rispetto dei criteri individuati dalla Commissione Scientifica CITES di cui all'articolo 4, secondo comma, della Legge 150/1992 e successive modificazioni che dettano regole dettagliate volte a garantire il benessere psico-fisico delle diverse specie animali, con particolare attenzione alla custodia, agli spazi loro riservati, alle cure veterinarie, all'alimentazione ed alla sicurezza».
La protesta di Torino, arriva subito dopo quella di Brescia, dove il Circo era rimasto fino a fine ottobre. Il viavai di animali sul cemento aveva fatto scattare la campagna di boicottaggio sui social alla quale. Alla contestazione si era aggiunta anche l'Enpa locale con un post sulla pagina Facebook in cui spiega come «nei circhi, gli animali, oltre ad essere prigionieri, siano costretti ad addestramenti crudeli ed umilianti. Giocare con un pallone o saltare attraverso un cerchio infuocato, sono comportamenti che non rispecchiano per niente la loro natura e provocano solo disagio psicologico e malessere fisico. Cosa può esserci di educativo e di divertente in uno spettacolo basato sulla coercizione, sulla privazione della libertà e della dignità di un essere vivente?».
Un post da cui è nato un vivace dibattito, che non ha evidentemente sortito l'effetto desiderato, visto che al debutto, lo spettacolo ha registrato il tutto esaurito.
Il tema degli animali nei circhi è molto caldo, che finalmente a luglio scorso in Italia ha trovato una quadra. Il nostro paese, infatti, ha fatto un passo decisivo per allinearsi agli altri 50 e oltre Stati che hanno già stabilito per legge il divieto di animali imprigionati e addestrati negli spettacoli viaggianti.
La Camera ha approvato in via definitiva la nuova Legge sullo spettacolo con cui promette entro nove mesi di fare un Decreto Legislativo attuativo «specificamente finalizzato al graduale superamento dell'utilizzo degli animali nello svolgimento delle settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti». In sostanza: per porre fine all'uso degli animali nelle attività circensi.
Siamo tutti in attesa, visto che ancora oggi, in Italia, nonostante i sondaggi rivelino che il 77% dei cittadini sia totalmente contrario al circo con animali, ci sono ancora circa 100 aziende circensi nelle quali sono detenuti circa 200 gli animali.
La speranza è che il Decreto Attuativo arrivi al più presto, rendendo la vita a questi animali obbligati ad eseguire movimenti innaturali solo per il gusto di far divertire un pubblico.