;Resize,width=638;)
Proseguono in Piemonte le aperture degli ambulatori sociali veterinari, i centri dedicati alla cura degli animali che vivono in famiglie in difficoltà economica o che appartengono alle fascia sociali più deboli.
Giovedì 9 novembre ne verrà inaugurato uno nuovo a Savigliano, Comune in provincia di Cuneo, nella sede di via Torino 143. Alla cerimonia parteciperanno i vertici della Asl 1, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale al Benessere Animale, Chiara Caucino, promotrice dell’iniziativa a livello regionale. Il progetto era partito da Biella a giugno, con l’obiettivo di fornire un servizio gratuito per curare gli animali d'affezione che vivono con le persone in carico ai servizi sociali. Persone per cui gli animali sono veri e propri compagni di vita – pensiamo, per esempio, alle persone anziane – e che alla luce di determinate condizioni economiche potrebbero trovarsi in difficoltà nel sostenere le spese veterinarie.
Dopo Biella, gli ambulatori veterinari sociali sono stati aperti a Torino, Novara, Arona, Vercelli, Borgosesia, Alessandria, Asti, Verbania, Omegna, Domodossola, Collegno, Settimo Torinese, Moncalieri e Cuneo: «Ci occupiamo del benessere animale perché abbiamo a cuore quello delle persone – era stato il commento del presidente della Regione Cirio all’apertura del primo ambulatorio – È provato scientificamente quanto la compagnia e la vicinanza di un animale d’affezione siano importanti per le persone, soprattutto per quelle più fragili. Sono molto orgoglioso che il Piemonte sia tra le prime Regioni in Italia, se non la prima, a offrire questo genere di prestazione. Iniziamo un percorso che va in una direzione ben precisa: le cose si fanno per gradi, ma posso dire che questo è un primo, fondamentale e importantissimo passo verso la mutua per gli animali».
;Resize,width=270;)
L’assessore Caucino ha poi evidenziato che «la situazione di profonda crisi economica dopo la pandemia ha inciso pesantemente sui soggetti fragili in stato di bisogno seguiti dai servizi sociali piemontesi che, in molti casi, sono detentori di animali d’affezione. Per tale ragione gli obiettivi di questa misura sono molteplici: evitare gli abbandoni degli animali, magari perché non si hanno le risorse per curarli, fare in modo che le persone più fragili non debbano subire un ulteriore aggravio economico per il sopraggiungere di una malattia del proprio animale, evitare che situazioni igienico-sanitarie critiche possano peggiorare ulteriormente la situazione delle persone già in difficoltà».
Caucino aveva già spiegato a Kodami che gli interventi previsti dagli ambulatori saranno quelli più classici: prelievi del sangue, esami clinici, campagne di vaccinazione e di sterilizzazione. Prestazioni che «nell’arco dell’anno, potranno fare la differenza perché si tratta di animali che proprio per le difficoltà del loro pet mate, spesso non vengono curati. L’auspicio è quello di arrivare prima o poi a una mutua anche per gli animali di affezione, ma intanto un primo passo è necessario. Occuparsi del benessere animale significa avere a cuore quello delle persone e poiché è provato scientificamente che la compagnia e la vicinanza di un animale d’affezione fa bene alla salute, ancor di più per le persone fragili, sono molto orgogliosa che il Piemonte sia tra le prime Regioni in Italia, se non la prima, a offrire questo genere di prestazione e la speranza è chiaramente quella di "esportarla" a livello nazionale».
