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24 Luglio 2024
11:45

Approvato in Turchia il disegno di legge contro i cani randagi. Brigitte Bardot scrive a Erdogan

È stato approvato in Turchia un disegno di legge che prevede la discussa possibilità di procedere con l'eutanasia per i cani liberi. Da tempo nel Paese è in corso un forte dibattito e ora anche l'attrice francese si schiera contro il provvedimento con una lettera indirizzata al presidente turco.

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È stato approvato in Turchia un disegno di legge composto da 17 articoli che prevede ancora la discussa possibilità di procedere con l'eutanasia per i cani liberi accalappiati sul territorio nazionale. Da tempo nel Paese è in corso un forte dibattito che vede da una parte cittadini e associazioni animaliste e dall'altra il fervore del presidente Recep Tayyip Erdogan che ha dato mandato per l'eliminazione dei randagi dalle strade. E ora anche Brigitte Bardot è scesa in campo con una lettera inviata proprio a quest'ultimo per provare a fermare quella che si teme possa trasformarsi in una strage di cani.

«La Turchia è stata vista fino ad ora come un modello di compassione per cani e gatti randagi che vivono in armonia con gli esseri umani – ha scritto l'attrice francese e attivista – Non lasciate che diventi una nazione odiosa e criticata per la sua indifferenza e crudeltà verso questi esseri sensibili, i nostri compagni più fedeli».

La proposta di legge ha suscitato intense proteste e mobilitato associazioni per i diritti degli animali e legislatori dell’opposizione. Attualmente è in fase di analisi in una commissione parlamentare prima della sua presentazione all'intero parlamento.

«Uccidere o catturare animali randagi non sono solo pratiche crudeli, ma sono anche controproducenti, poiché non fanno altro che peggiorare la sovrappopolazione di cani e gatti randagi», ha sottolineato Bardot.

Il provvedimento è stato emesso da una commissione parlamentare e ora sarà sottoposto all'assemblea plenaria per il voto finale.

Secondo le stime del Governo, circa 4 milioni di cani liberi vivono in Turchia. Sebbene molti di questi cani siano innocui, si è verificato un aumento del numero di cani che si riuniscono in branchi e vi sono state delle aggressioni, la più famosa delle quali è avvenuta nella provincia di Gaziantep dove una bambina di quattro anni era stata morsa da due cani senza guinzaglio.

La legislazione proposta impone ai comuni di accalappiare i cani e di chiuderli in ricoveri dove devono essere castrati e sterilizzati ma fino a qualche tempo fa invece si voleva far passare la decisione di procedere con eutanasia per quelli che non venissero adottati entro un certo termine. I cittadini sono scesi in piazza più volte, rafforzando e confermando una sensibilità comune in Turchia di affezione e abitudine nella convivenza con i cani liberi. Ora il disegno di legge ha però lasciato aperta la porta alla possibilità di procedere con l'uccisione dei cani  «che soffrono, che sono malati terminali, che rappresentano un rischio per la salute degli esseri umani o che sono aggressivi».

È proprio questo passaggio che solleva però dubbi, nel timore che gli enti pubblici poi utilizzino queste motivazioni per procedere a quella che si teme possa essere una vera e propria strage. Il dibattito è talmente sentito che il principale partito d'opposizione sta usando il tema per sollevare le coscienze contro Erdogan, sottolineando anche come non vi sia stato alcun stanziamento di fondi per aiutare i comuni nella gestione del fenomeno.

Ai sindaci è stato infatti imposto di costruire nuovi canili e di rinnovare quelli esistenti entro il 2028. I Primi cittadini che non seguiranno le indicazioni rischiano la reclusione da sei mesi a due anni. La nuova normativa prevede anche multe a chi abbandona i propri animali domestici con un aumento dell'ammenda: da 2mila lire (60 euro circa) a 60mila lire (1.800 euro circa).

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