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4 Dicembre 2023
16:49

Appello per gli animali di Gaza, LNDC e la Rete dei Santuari scrivono alla Presidente Meloni

Il fondatore di Sulala Animal Rescue, unica associazione animalista nella Striscia di Gaza, non riesce più a raggiungere il rifugio dei cani nel nord del paese e chiede aiuto per sfamare anche i randagi, i cavalli e gli asini.

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Giornalista
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Gli animali a Gaza e in Cisgiordania non sono solo compagnia e affetto. Non soltanto presenza quotidiana nelle case e supporto silenzioso in un periodo di guerra e difficoltà. Sono anche l’unico mezzo per scappare dalle zone bombardate e per mettersi in fuga verso il sud, cercando di scappare ai bombardamenti che hanno ripreso a martoriare questo territorio. Per questo l’appello che LNDC Animal Protection e la Rete dei Santuari di Animali Liberi hanno lanciato alle autorità italiane raccogliendo la richiesta di aiuto dell’unica associazione di protezione animali presente a Gaza, Sulala Society for Animal Care, riguarda non solo cani, gatti e ogni tipo di animale da compagnia, ma anche asini e cavalli, utili e sfruttati come non mai in questi giorni in cui rappresentano spesso l’unico mezzo di spostamento possibile.

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Una foto pubblicata da Saeed di Sulala Animal Rescue per raccontare le condizioni degli asinia Gaza

Una lettera indirizzata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani è partita oggi per far sì che cibo per cani e gatti, secco e umido, forniture di medicinali veterinari, in particolare antiparassitari, e cibo per asini, cavalli e uccelli arrivino a Gaza attraverso camion che possano raggiungere i milioni di animali presenti al momento nella zona di guerra.

«In queste gravissime situazioni, gli animali sono purtroppo quasi sempre l’ultimo pensiero. Per certi versi può anche essere comprensibile, ma bisogna fare in modo che non sia così perché tutte le creature viventi hanno diritto a pari dignità – hanno scritto Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection e Sara D’Angelo – Portavoce Rete dei Santuari di Animali Liberi. – Per questo abbiamo aderito immediatamente all’appello lanciato dai volontari palestinesi e abbiamo scritto una lettera alla Presidente del Consiglio Meloni e al Ministro degli Esteri Tajani per chiedere che venga fatto quanto possibile affinché gli animali di Gaza ricevano gli aiuti umanitari necessari a sopravvivere. Lo stesso appello lo abbiamo fatto anche alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e alle maggiori organizzazioni umanitarie e governative del mondo».

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Il post di Saeed su Facebook per chiedere l’aiuto per sfamare gli animali di Gaza

Le due associazioni hanno raccolto l’appello lanciato da Saeed Al-Err il fondatore di Sulala Animal Rescue che, al momento, rimane l’unica associazione in difesa degli animali all’interno della Striscia di Gaza. Era stato proprio Saeed, dopo aver scritto direttamente alle Nazioni Unite, a chiedere che anche altre associazioni animaliste si facessero da intermediarie con i politici nazionali per intervenire direttamente a Gaza

«Chiediamo gentilmente che la vostra stimata organizzazione prenda in considerazione la possibilità di scrivere lettere aperte direttamente al Presidente degli Stati Uniti e al governo israeliano, esortandoli a facilitare l'ingresso di aiuti – ha scritto Saeed. – Sottolineate la natura non politica di questo problema, evidenziando che gli animali sono esseri innocenti coinvolti nel conflitto. Indipendentemente dalle affiliazioni politiche, la compassione per queste vite innocenti dovrebbe risuonare in tutti. Gli animali, privi di agende politiche e nazionalistiche, sono vittime innocenti di circostanze che sfuggono al loro controllo – aveva continuato Saeed – Crediamo che un appello collettivo da parte delle organizzazioni per i diritti degli animali alle massime autorità possa richiamare l'attenzione sull'urgente necessità di agire. Insieme, possiamo avere un impatto significativo sul benessere degli animali a Gaza».

Saeed ha sottolineato l’importanza di intervenire non soltanto a difesa di cani e gatti, ma anche di cavalli e asini, fondamentali in questo momento di scarsi rifornimenti energetici soprattutto in occasione del trasferimento di uomini, donne, bambini e anziani che, con le loro cose, stanno lasciando le case per seguire le indicazioni arrivate da Israele e cercare riparo al sud: oltre un milione e mezzo di palestinesi dall’area di Gaza City verso il confine con l’Egitto a sud si sono già trasferiti in queste settimane.

«Gli animali, tra cui gatti, cani, cavalli, asini e uccelli, stanno soffrendo a causa della scarsità di cibo e riparo – ha scritto – Poiché il carburante non entra nella Striscia di Gaza, gli asini e i cavalli sono gli unici mezzi di trasporto, il che ha aumentato le loro tremende sofferenze. Sofferenze che non solo Sulala Animal Rescue ma anche Safe Haven For Donkeys, l’associazione che si occupa delle migliaia di asini che vivono in Cisgiordania e in Israele e che vengono utilizzati per i lavori più pesanti, aveva sottolineato a Kodami qualche settimana fa. «Temo che nessuno dell’associazione sappia quanti asini ci siano a Gaza. O quanti asini ci siano in Cisgiordania, visto che nessuno li ha mai contati, ma devono essere migliaia – ci aveva spiegato Wendy, la portavoce dell’associazione che sottolinea. – Vengono usati per il trasporto, per portare materiali da costruzione su e giù per le scale, per portare i raccolti dai campi, o dalle montagne, ad esempio come si fa per le olive, e per portare le merci al mercato».

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Uno dei figli di Saeed nel rifugio dove si occupano di centinaia di cani (credits:@SulalaAnimalRescue)

Che gli animali, come i bambini, siano attualmente tra i più deboli e a rischio a Gaza è quanto affermano anche LNDC Animal Protection e la Rete dei Santuari di Animali Liberi nella lettera inviata alle autorità italiane. «Un aspetto troppo spesso trascurato delle guerre è la sofferenza che viene inflitta agli animali che, insieme ai bambini, sono davvero i soggetti più deboli e incolpevoli che si trovano a subire degli eventi catastrofici causati dagli esseri umani e dalla loro crudeltà – scrivono nel messaggio recapitato alla Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri – Le tragiche condizioni in cui versa la Striscia di Gaza hanno comportato un drastico cambiamento nello stile di vita degli animali che abitano in quel territorio. Oltre alla distruzione di molti dei loro punti di riferimento, queste creature si trovano oggi in grandissima difficoltà a causa della scarsità del cibo e delle cure veterinarie di cui hanno bisogno».

Già LAV si era attivata per far arrivare un sostegno economico a Saeed e alla sua organizzazione perché provvedesse ai tanti cani e gatti di cui si occupa da anni. Sono infatti oltre 500 gli animali seguiti quotidianamente da Saeed e dai suoi sue figli. I cani in un rifugio nell’area nord di Gaza, nel quale non possono più entrare da settimane, e tantissimi randagi fra le strade. Cibo, medicinali e cure veterinarie sono stati comprati con un fondo speciale di Lav.

«I volontari dell’associazione stanno cercando con tutte le loro forze di resistere nella situazione pericolosissima che si trovano ad affrontare. Un’emergenza dalle proporzioni gigantesche – ci aveva spiegato Beatrice Rezzaghi, responsabile unità di emergenza LAV in contatto con Sulala Animal Rescue per organizzare il sostegno. – Ci hanno informato che si occupano anche di una quindicina di cani disabili che sono già stati trasferiti. Saeed e i suoi figli portano da mangiare ai cani tutti i giorni e fortunatamente avevano accumulato scorte che stanno utilizzando in questo periodo così drammatico».

Negli ultimi giorni è stato lo stesso Saeed ad informare con un video che attualmente non riescono a raggiungere più il loro rifugio e sono preoccupati della situazione in cui possano essersi venuti a trovare i cani che erano abituati a ricevere cibo da loro. Il sogno di Saeed è di tornato al nord e riaprire i cancelli del rifugio sulla decima strada.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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