La Farnesina si è attivata per prestare soccorso ad Andrea Cisternino, l'attivista che gestisce un rifugio per animali vicino a Kyiv rimasto senza viveri a causa dell'avanzata nella regione dell'esercito russo.
Subito dopo l'appello rivolto ai media dalla moglie di Cisternino e dalla Lav, la Farnesina si ha fatto sapere che faciliterà l'arrivo di cibo e medicinali veterinari tramite contatti con le Autorità locali, e in accordo con l'Ente Nazionale per la Protezione degli Animali.
L'Enpa, aveva anticipato la presidente Carla Rocchi, era già pronta a partire con un carico di aiuti diretti in Ucraina, tra i beneficiari della spedizione internazionale c'era anche il rifugio Italia Kj2 di Cisternino.
La presidente Rocchi ha quindi illustrato a Kodami la strategia per fare arrivare i soccorsi al volontario: «Tenteremo due strade: la prima è portare beni di prima necessità fino al confine con la Romania, e poi da qui due associazioni locali lo porteranno a nord di Kyiv. Questa spedizione è già partita. La seconda strada arriva fin dentro l'Ucraina con camion provvisti di tutto il necessario per uomini e animali. Questa seconda tranche di aiuti partirà giovedì 24 marzo 2022».
«Speriamo in una risoluzione positiva di entrambe – dice Rocchi – Ma per la buona riuscita dell'attività di soccorso dipendiamo dalla copertura militare fornita dell'esercito ucraino, dai contatti della Farnesina sul territorio, e dalle associazioni locali».
Anche il Ministero degli Esteri ha evidenziato la grande difficoltà di una simile azione: «La possibilità di fare giungere viveri nell'area è legata ad una sospensione dei combattimenti da parte dei belligeranti». La zona dove sorge il rifugio è infatti sulla direttrice delle forze armate russe provenienti dal nord dell'Ucraina, in queste ore particolarmente soggetta all'offensiva militare di Putin.
Nel frattempo anche l'Oipa si è mesa a disposizione dell’Unità di crisi del Ministero degli Esteri per soccorrere le centinaia di animali ospiti del rifugio di Andrea Cisternino. «Il Rifugio Italia Kj2 è in una zona sotto il controllo russo e la situazione degli animali, di Andrea e della sua famiglia è davvero disperata, mancando acqua e cibo», ha commentato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. Proprio in questi giorni alcuni camion di aiuti offerti dall’associazione hanno oltrepassato i confini dell’Ucraina e sono riusciti ad arrivare fino a Kyiv.
Numerosi raid aerei stanno colpendo la capitale ucraina, e nel corso dell'ultimo bombardamento è stato distrutto il centro commerciale Retroville, non lontano dal centro della città. Oggi si è tenuta un videochiamata di circa 90 minuti tra i negoziatori di Russia e Ucraina e i tavoli di trattativa proseguiranno ancora per tutta la giornata. «Recentemente ci sono stati progressi tra le parti, nonostante le distanze siano ancora molto ampie», ha dichiarato il primo ministro israeliano, Naftali Bennett, impegnato nella mediazione.
I tempi della politica internazionale potrebbero non coincidere con le esigenze di Cisternino e dei 4 volontari che quotidianamente si occupano degli oltre 400 animali presenti nel rifugio. La determinazione dell'ex fotografo romano a restare in Ucraina per proseguire la sua opera in favore degli animali lo ha posto al centro dell'attenzione delle associazioni italiane fin dai primi giorni dell'invasione russa, quando ha pubblicato sui suoi social un video con le prime incursioni aeree nei cieli di Kyiv.
L'attività in favore di randagi e animali da reddito è stata sostenuta anche dal governo italiano: «Il "Rifugio Italia Kj2" di Kiev, fin dalla sua apertura, 10 anni fa, è in contatto con la nostra Ambasciata, che ne riconosce le attività e che, negli anni, ha sostenuto nei rapporti con le Autorità locali – fa sapere il dicastero degli Esteri – L'ambasciatore Zazo aveva visitato il centro prima dell'inizio delle ostilità».
«Il rifugio è in piena zona di guerra occupata dai militari russi: è una situazione estremamente difficile, stiamo facendo tutto il possibile», rimarca la presidente dell'Enpa.