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Il Tar ha sospeso la riapertura della caccia in Campania. La conferma è arrivata con la sentenza della Terza Sezione del tribunale campano che ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni di tutela animale Lipu, Epa, Wwf Italia, Lndc, Lav.
Il caso dell'apertura anticipata della caccia nella regione era stato sollevato dalla consigliera regionale del Gruppo Misto della Campania, Roberta Gaeta (Demos-Europa Verde): La tutela dell'ambiente e del nostro habitat non va in vacanza, mai», ha esultato.
Come aveva evidenziato Gaeta, anche il Tar ha sottolineato come la preapertura della stagione venatoria non è stata supportata da un'adeguata motivazione, soprattutto guardando ai pareri obbligatori espressi sia dall’ISPRA che dal Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale (CTFVN).
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La giudice del tribunale amministrativo ha anche «tenuto conto del periodo di riproduzione protetto e della carente predisposizione di misure di conservazione delle specie previste dal Piano di gestione europea».
«Ritenuto che, nell’ottica del doveroso bilanciamento d’interessi, deve assumersi, allo stato e limitatamente alle suddette previsioni, tenuto conto del principio di precauzione, di matrice comunitaria, la prevalenza degli interessi connessi alla tutela dell’ambiente e della fauna venatoria rispetto a quello alla libera esplicazione di attività ludico-sportiva, quale la caccia, e che misura idonea a neutralizzare tale pregiudizio non può che essere la sospensione interinale delle suddette previsioni fino alla trattazione collegiale dell’istanza cautelare fissata in dispositivo».
La trattazione collegiale si terrà il 24 settembre, fino a quel momento i fucili dei cacciatori campani dovranno restare sotto chiave. Un risultato che attraverso una comunicazione di Gaeta è arrivato anche all'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo: «L’ISPRA ha espresso parere negativo sulla preapertura della stagione di caccia e che anche il parere del CTFVN sostanzialmente non si discosta da quello dell’ISPRA anzi, in alcuni aspetti, è anche più stringente».
Nonostante ciò la Regione aveva proseguito nel fissare una data troppo vicina al periodo caldo per l'avifauna sia stanziale che migratoria. Non è la prima volta che in Campania si cerca anticipare l'apertura della caccia, senza successo, proprio a causa dei profili d'illegittimità puntualmente riscontrati dalla giustizia amministrativa.
