Nella mattinata di domenica 1 ottobre gli agenti del corpo di Polizia della Città Metropolitana di Napoli, hanno dato il via, in collaborazione con il nucleo delle guardie volontarie della LIPU di Napoli, a una vasta operazione di pattugliamento del territorio tra i Comuni di Acerra, Caivano e Afragola, nell'ambito delle attività di controllo e repressione dei reati di caccia e verso la fauna selvatica. E già alle prime luci dell'alba è stato sequestrato un ingente quantitativo di materiale e strumentazione illecita utilizzati dai bracconieri per le attività di caccia.
M soprattutto, nella località Sant'Arcangelo di Caivano, è stato sequestrato un invaso artificiale pieno d'acqua utilizzato per attirare e abbattere illegalmente gli uccelli acquatici come anatre e limicoli rimanendo appostati e ben nascosti all'interno di un capanno fisso abusivo. In questo periodo, infatti, siamo nel pieno della migrazione di andata che dai paesi freddi del Nord porta migliaia di uccelli a viaggiare verso luoghi più caldi e ospitali a sud, dove trascorreranno l'intero periodo invernale.
Anatre, oche, aironi e altri uccelli acquatici utilizzano quindi stagni, paludi, laghi e bacini artificiali per riprendersi dalle fatiche del viaggio prima di continuare verso l'Africa o verso le zone umide dell'Italia meridionale, dove però trovano spesso ad attenderli bracconieri che cacciano utilizzando strumenti e metodi illegali. L'intensa attività di vigilanza ha portato, al termine della giornata, a due cacciatori denunciati e al sequestro di due fucili da caccia, 115 cartucce, un richiamo acustico elettromagnetico vietato e quattro stampi di anatre usati per attirare gli uccelli selvatici di passaggio.
Sono state inoltre sequestrate cinque tortore dal collare appena abbattute, che per quanto sia una specie oggi abbondante e largamente diffusa su tutto il territorio italiano, non rientra tra quelle cacciabili, salvo deroghe e specifici piani di controllo della popolazione. Continuano quindi le operazioni antibracconaggio nel napoletano e in Campania, dove purtroppo anche recentemente si è avuta l'ennesima prova che questa piaga è purtroppo tutt'altro che debellata.
Qualche giorno fa, infatti, un uomo di Torre del Greco già noto per episodi passati di bracconaggio è stato nuovamente denunciato per maltrattamento di animali, detenzione di fauna protetta e per uccellagione. All'interno di uno scantinato erano infatti stati trovati trappole, reti per catturare gli uccelli e richiami vietati, oltre che numerosi cardellini catturati in natura illegalmente e che sono stati poi consegnati al Centro di Recupero per Animali Selvatici di Napoli.