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17 Settembre 2021
11:12

Antibiotici per gli animali: No dell’Europa allo stop

Il Parlamento europeo ha respinto la mozione proposta dai Verdi che avrebbe vietato l'uso veterinario di alcuni antimicrobici nel tentativo di contrastare l'antibiotico-resistenza. I medici, che si erano fortemente opposti al divieto, potranno quindi continuare a somministrare farmaci agli animali.

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Il Parlamento europeo ha detto "no" alla mozione presentata dai Verdi contro l'uso veterinario di alcuni farmaci antimicrobici. Con 450 voti contrari, 204 a favore e 32 astenuti è stata così respinta una risoluzione che avrebbe destinato esclusivamente agli esseri umani quattro classi di antibiotici. La mozione presentata dall'europarlamentare tedesco Martin Häusling era stata approvata lo scorso luglio ed era stata proposta con l'obiettivo di contrastare l'antibiotico-resistenza (AMR). I veterinari di tutta Europa avevano però lanciato un allarme: lo stop avrebbe impedito di curare alcune delle più comuni malattie degli animali d'allevamento. L'Associazione Nazionale Medici Veterinari aveva addirittura proposto una petizione per evitare l'approvazione della mozione.

Accolto quindi l'appello dei medici, che potranno così continuare a somministrare farmaci agli animali, in particolare macrolidi, fluorochinoloni e cefalosporine di 3° e 4° generazione, utilizzati per curare problemi respiratori, gastrici, malattie della pelle, peritoniti o infezioni ai tessuti molli.

La Commissione Europea e gli Stati membri avevano redatto un Atto delegato su «i criteri per la scelta degli antimicrobici da riservare per il trattamento di alcune infezioni nell'uomo», sulla base del parere scientifico dell'EMA, dell'EFSA, dell'OIE  e dell'OMS basandosi sull'approccio One Health, cioè il modello sanitario che vede legate indissolubilmente salute umana, salute animale ed ecosistemi. I verdi consideravano invece necessario applicare un principio di divieto generale, che però avrebbe messo a rischio la salute degli animali.

Il ritiro dell'atto è stato quindi scongiurato e ora si proseguirà con le modifiche legislative sulle restrizioni che terranno ovviamente in considerazione il rischio dell'antibiotico-resistenza, ma che si baseranno su criteri scientifici condivisi e non su divieti generalizzati che mettono a rischio la salute e il benessere animale.

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